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 2019  dicembre 09 Lunedì calendario

Un porno in poche parole. Quando è più eccitante sentire che guardare

«Sei sotto la doccia e l’acqua scivola sul tuo sesso…». La voce di donna è un sussurro, quasi una carezza. In sottofondo si sente l’acqua che scroscia. Il racconto riprende: «Adesso immagina il getto potente dentro di te...». Un sospiro. Poi un altro. «Oh sì, oh sì, oh sì...». È un crescendo rossiniano che culmina in un grido di piacere prima del silenzio. Nessun video, dal cellulare risuona solo l’audio. In un’epoca di immagini dove tutto ciò che non si vede non esiste, si sta imponendo la pornografia fatta di parole. E di suoni. La libido si accende ascoltando una voce che rimbalza dal proprio smartphone. In casa ma, grazie alla privacy garantita dalle cuffiette, anche in strada. O in autobus o sul treno. È tutto molto facile. Basta scaricare una delle tante applicazioni disponibili per entrare in un mondo in cui l’erotismo è soprattutto immaginazione. Le parole disegnano una cornice che ognuno può riempire con l’uomo dei sogni: che sia l’attore di Hollywood o il vicino di casa. Sono applicazioni fatte prevalentemente da donne per le donne. Perché anche quando si tratta di eros le signore sono più complicate. Agli uomini un film porno basta. In alcuni casi avanza. Le donne preferiscono immaginare piuttosto che vedere. La nostra sessualità è anche mentale, è fatta di sfumature, certamente ben più delle cinquanta della famosa trilogia di E.L. James. Il mercato ha annusato il bisogno e si è adeguato. Secondo Forbes nel 2019 le nuove imprese di audio porno hanno raccolto più di 7 milioni di euro. La app «Dipsea», che offre brevi racconti erotici e che sta avendo maggiore successo è stata scaricata da 287 milioni di utenti. Si prevede che per il 2023, sarà ascoltato da quasi due miliardi di persone. Al prezzo di circa otto euro al mese si ha accesso a duecento storie che durano dai sette ai quindici minuti con aggiornamenti continui. Sono racconti erotici mai volgari, mai troppo espliciti. Inventati ma realistici in cui ciascuno può identificarsi. Le ascoltatrici hanno tra i 25 e i 45 anni. I narratori, di entrambi i sessi, hanno voci suadenti ma mai volgari. Il New Yorker ha scritto che le storie di «Dipsea» sono così attente alla nostra sensibilità e così di buon gusto da essere quasi snervanti. «Non intendiamo stimolare gli ascoltatori, ma ispirarli», ha spiegato una delle fondatrici del sito, Gina Gutierrez. L’ARCHIVIO DI VOCI «Quinn», invece, è un’applicazione gratuita fondata da due attrici porno femministe. «Ti vedo su di me, ti sento e il mio c...». La voce ansima, respira affannosamente e poi interpreta magistralmente un orgasmo con tanto di urla finali. «Il porno audio arriva dove quello visivo non riesce», ha detto all’agenzia Bloomberg Caroline Spiegel, una delle creatrici. «L’obiettivo è avere un archivio di voci, così che chiunque possa trovare un contenuto adatto». Il sito «Voxxx» in lingua francese (da cui abbiamo tratto il dialogo sotto la doccia) con traduzione in inglese, ha in media 100mila ascoltatori al mese. Entusiasti i commenti delle ascoltatrici. «Non ho mai provato tanto piacere da quando ascolto le vostre registrazioni...». «Per me è una rivoluzione. È incredibile, cambia il porno: non è più centrato sulla penetrazione, era ora». «Ferly» non offre racconti ma consigli per fare del buon sesso al costo di 11 euro al mese o 70 l’anno. I veri geni sono quelli che hanno inventato «Emjoy», l’applicazione erotica che evita imbarazzi agli utenti. Le storie che non si possono ascoltare in pubblico sono contrassegnate dal simbolo di un letto: meglio sentirle da soli, meglio ancora in casa. I racconti meno hard riportano il simbolo di un autobus. Costa 27 euro l’anno. IL ME TOO DELLA LIBIDO Il porno audio è il me too della libido. È la rivolta della donna che vuole vivere la propria sessualità come le piace senza più fruire degli strumenti pensati per gli uomini. Le trame dei film a luci rosse sono per lo più scritte per i maschi e la donna è quasi sempre oggetto sessuale al servizio del desiderio dell’altro. Il porno ascoltato lascia aperte tutte le possibilità. È la versione tecnologica e più immediata della letteratura erotica. La scrittura sensuale di Anais Nin ha rubato il sonno a parecchie generazioni con il suo Delta di Venere. L’Amante di Marguerite Duras scandalizzò tutti con il racconto sulla passione bruciante tra un’adolescente francese e un miliardario cinese nell’Indocina degli anni 30, e poi ancora Emmanuelle di Emmanuelle Arsan, Il Macellaio, di Alina Reyes, il romanzo che stimolò e rivoluzionò l’immaginario erotico femminile al punto che molte donne cominciarono a guardare il proprio beccaio con occhi diversi... Poi sono arrivate le 50 sfumature di rosso, nero e grigio che hanno scongelato i sensi intorpiditi di molte signore. Con i libri servono centinaia di pagine e lunghe ore di lettura. Adesso, con un semplice clic sul cellulare si possono ascoltare racconti che fanno volare la fantasia. E se da domani in treno o in autobus vedete qualche signora in estasi nascosta dentro le sue cuffiette, sappiate che probabilmente non è persa dietro le note di una bella canzone, ma insegue altri piaceri.