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 2019  dicembre 08 Domenica calendario

E LUCEVAN LE STELLE – PANZA: NESSUNA TOSCA HA RISCOSSO IL SUCCESSO DELLA “PRIMA” DI IERI SERA ALLA SCALA-CONFALONIERI: “UNA REGIA ZEFFIRELLIANA CHE FA UN PO’ GIRARE LA TESTA” -  PER DAGO “C'E’ INVECE UN PO' DI FELLINI, UNA ROMA BAROCCA”. E PATTI SMITH… – I LOOK: IL RITORNO DI ALFANO, IL SINDACO SALA E I 20 ANNI DELLO SMOKING CONFEZIONATO DA UN SARTO NAPOLETANO: “E MI VA ANCORA BENE” - PHILIPPE DAVERIO: “HO VISTO MENO BOMBONIERE DEL SOLITO E UN TENTATIVO DI RITORNO ALLA SOBRIETÀ” - VIDEO -

walks up to the parapet and throws herself into space#PrimaScala #Tosca @AnnaNetrebko @RaiCultura pic.twitter.com/X1h1XsLV1R — Teatro alla Scala (@teatroallascala) 7 dicembre 2019 Pierluigi Panza per il ''Corriere della Sera''   È stata la sesta opera più rappresentata al mondo nel 2019, con 134 allestimenti, ma nessuna Tosca ha riscosso il successo della «prima» di ieri sera alla Scala, che ha scaldato i cuori nel foyer riportandoli alle emozioni dell' epoca di Paolo Grassi, al quale era dedicata la serata.   Tosca «zeffirelliana», «kolossal», «eccessiva» per alcuni, «cinematografica» per altri perché, come dice Davide Livermore, «Puccini è stato il primo regista cinematografico della lirica. Purtroppo - lancia l' allarme il regista - da 25 anni si tagliano i fondi alla cultura. Senza cultura si perdono memoria e identità».   Non è un caso che tra il pubblico siano assenti soprattutto scrittori, artisti e architetti mentre pullulano politici, banchieri e imprenditori. Ma per i politici sono proprio serate come queste che conferiscono identità: «Ogni anno migliaia di persone guardano alla Scala, mangiano italiano e vogliono venire qui. Quest' opera ci deve far sentire più orgogliosi di noi stessi», afferma il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. E per la senatrice Liliana Segre (che con Mario Monti si è intrattenuta con il presidente Mattarella «entusiasta» dell' opera, con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con la ministra dell' Interno Luciana Lamorgese), «la musica, il teatro e quest' opera aiutano in tutto. Conoscere, come dice Primo Levi, è necessario».   Anche per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala « Tosca è un' opera che aiuta la Scala a farsi vedere per il mondo».   In questa Tosca molto televisiva, Fedele Confalonieri ci vede una regia «quasi zeffirelliana, molto piena, che fa un po' girare la testa». Anche per Carla Fracci «c' è troppo movimento», «ottima e abbondante» è per il critico Philippe Daverio. Per Roberto D' Agostino «c' è, invece, un po' di Fellini, una Roma barocca». «Un po' di barocco fa colore» per la soprintendente della Lombardia, Antonella Ranaldi, che trova «la scenografia appropriatissima». Piace al regista Marco Balich e all' ex ministro Mario Resca. «C' è del nuovo senza turbare il passato», secondo Corrado Passera. Non poca violenza ci vede la presidente dell' Accademia di Brera Livia Pomodoro, «ma va bene che sia cinematografica, perché Puccini ha reso in musica la drammatica situazione dell' Italia di allora».   Per Patti Smith (con la figlia) «il personaggio di Tosca affascina perché è una donna forte, decisa. Ma il #MeToo non c' entra, è solo arte». Sulla stessa linea Maria Elena Boschi: «Tosca è una donna di grande passione che è riuscita a rivendicare indipendenza e autonomia nel nome dell' amore». Per la presidente del Museo egizio e consigliere Fifa, Evelina Christillin, «un' opera così ci aiuta a rivendicare, anche nello sport, la parità di diritti».   In sala ci sono l' étoile Svetlana Zacharova e i sovrintendenti, Thomas Angyan del Musikverain, Michael Haefliger di Lucerna e Dominique Meyer, che domani alla Staatsoper di Vienna ha la sua ultima prima mondiale; sarà alla Scala a marzo. Questa Tosca gli piace, specie orchestra e cantanti: «Noi abbiamo fatto 600 aperture di Tosca con le scene di Margherita Wallmann del 1958». Non c' era Yusif Eyvazov, marito della Netrebko, perché domani debutta al Metropolitan nella Dama di Picche . Approvazione, ma non univoca, dal loggione.   «Splendida direzione su uno spettacolo integralmente costruito su una coerente visione dell' opera», dice Marco Vizzardelli. Per altri il migliore è Meli mentre la Netrebko è più adatta alla Valchiria - ma è stata applaudita un minuto in sala dopo «Vissi d' arte» - e lo spettacolo è «zeffirelliano» (non in senso elogiativo). Alexander Pereira, entusiasta, non si poteva congedare in modo migliore dalla Scala.   PATTI SMITH E MARRACASH  Annachiara Sacchi per il Corriere della Sera   Le sete, i velluti, qualche ricamo, le paillettes. In nero, al massimo in blu. In lungo, ma senza strascichi. O con una camicia bianca preziosa, come quella della senatrice Liliana Segre. I gioielli di famiglia, il visone della mamma, le scollature accennate. È una «prima» elegante quella di Tosca.   Sobria, ma non minimal. Ricercata, (quasi) mai esagerata. Con un foyer perfettamente diviso in due. Da una parte le istituzioni (dal presidente Sergio Mattarella al sindaco Beppe Sala) e la Milano di stretta osservanza ambrosiana (i Marchetti, i Rimini, i Monti, gli Artom...). Dall' altra i nomi famosi, ma quest' anno con un tocco più glamour e più artistico. Attori, cantanti. E c' è pure una rockstar: Patti Smith. Giovani, belli, talentuosi.   Ecco Elodie e il rapper Marracash, per nulla intimoriti, semmai «incuriositi» dal Piermarini. Li ha vestiti Etro, marchio scelto anche da Vittoria Puccini, in blu notte (e in blu è Daniela De Souza, moglie del sovrintendente uscente Alexander Pereira). Claudio Santamaria e la compagna Francesca Barra sono invece visibilmente emozionati, tutti e due in nero Armani, e c' è da dire che quest' anno «re Giorgio» può ritenersi soddisfatto: i suoi abiti hanno vestito Chiara Bazoli, compagna del sindaco Sala, Evelina Christillin, la parlamentare di Italia Viva Maria Elena Boschi, la moglie del ministro Franceschini, Michela Di Biase.   Emma Marcegaglia ha preferito un abito nero di Valentino con un motivo a papaveri rossi. In nero Valentino anche Giovanna Salza, moglie di Corrado Passera. Dark pure Claudia Buccellati (Givenchy), mentre tra le fedelissime di Lella Curiel, accompagnata ieri alla Scala dai figli Gigliola e Gaetano, si notano Laura Morino Teso, Alessandra Repini (audacemente in verde), Elsa Monti. Molti pantaloni, anche per le signore. Ma in raso.