Vanessa Incontrada oggi è l’eroina di tante: ragazze, donne, amiche, mamme, colleghe perché venerdì sera su Rai 1, nel programma 20 anni che siamo italiani con Gigi D’Alessio, pulpito pop e di successo, la quarantunenne showgirl e attrice di film e fiction amatissime ( Non dirlo al mio capo , Scomparsa , Il capitano Maria ) ha confessato cosa è stato vivere col marchio della "sovrappeso" e le offese su web e giornali per non essere la donna perfetta, taglia 38.
«Avere le forme è ritenuto sbagliato e per questo io dovrei vergognarmi - ha scandito fissando la telecamera, prima di commuoversi - Ma la perfezione non esiste e bisognerebbe inserirlo tra i primi insegnamenti che ci danno (...). Le critiche feriscono, partono da un cellulare e arrivano dritto allo stomaco e quando vai in giro pensi che dietro le facce che incontri per strada, al supermercato o davanti alla scuola, potrebbero nascondersi tutti quelli che pensano che tu sia sbagliata. In realtà quel tutti non esiste, esistono le persone, ad alcuni puoi piacere ad altri no». Un monologo di poco più di tre minuti, perfino spudorato nella sua sincerità, bello perché ha accusato la faccia miserabile dei media e del web, importante se ha fatto registrare centinaia di migliaia di visualizzazioni e infiniti commenti su Facebook, mentre Twitter già reclama Vanessa al Festival di Sanremo.
E lei come si sente?
«Mi sento mille cose: orgogliosa, felice, fiera... Non è per me stessa che l’ho fatto, ma per le donne, tante tantissime che vivono lo stesso problema».
Però ha pianto, si è commossa.
«Dentro di me, si sono sciolti anni in cui mi sono sentita inadeguata per come ero. E poi confessarlo lì, nel silenzio, davanti a donne che mi guardavano, anche loro commosse... Ho amiche che non si guardano più allo specchio perché non si piacciono. Pensa il dolore.
Inaccettabile. C..zo, su questi temi voglio davvero la rivoluzione».
A lei come è andata? Quando ha cominciato a credere che non corrispondeva al modello dominante "magra-alta"?
«Io forse mai. Sono stati gli altri a farmelo credere. Undici anni fa ho avuto una gravidanza impegnativa e ho preso dei chili. Succede. I giornali invece hanno iniziato a sottolineare cosa era successo al mio corpo, poi i social, persone che passano le giornate a massacrare gli altri. Da lì è stata l’unica notizia su di me».
E lei?
«Provavo questo continuo sentirmi non a posto. Quando facevo Zelig portavo una guaina per sfinarmi, una cosa odiosa, un fastidio.
Ancora più duro di quando facevo la modella».
Cioè?
«Lì fai un mestiere in cui devi essere perfetta per principio. In Giappone ci pesavano ogni 15 giorni e se aumentavi eri fuori. Per apparire più alta, andavo ai casting con le scarpe altissime e dentro anche le solette per arrivare a 1,76.
Ho perso tempo a cercare di essere giusta, dimenticando di essere felice, come ho detto in tv. Sì, è vero, l’avevo scelto io: venivo da una famiglia umile, volevo viaggiare e mettermi da parte dei soldini per fare psicologia all’università. Ma adesso se mi rivedo a 20 anni mi dico: Vane’, smetti di essere diversa da quella che sei».
Come ha vissuto in famiglia le offese ricevute?
«Rossano (Laurini, il suo compagno, ndr ) è stato grande. È grazie a lui se ho imparato ad accettare i miei difetti. Mio figlio ha 11 anni e non sa niente per fortuna.
Litighiamo per la playstation e in tv adora Alessandro Borghese e i suoi ristoratori più che sua madre».
Qual è l’offesa peggiore che si è sentita fare sul web per le sue forme?
«Un giornale e non dirò quale scrisse: Vanessa la balena. Ti fanno sentire in colpa. Non immaginano quanto dolore creano».
Ma lei che taglia ha?
«Io porto una 42».
Ma dunque è magra.
«Si ricorda il film Notting Hill ? Julia Roberts - che, detto per inciso, io adoro - dice questa frase: "quello che esce sui giornali poi lo ritireranno fuori sempre". È così.
Ma ho imparato che non si può piacere a tutti».
Detto da un’attrice sembra ancora più rivoluzionario.
«Solo in Italia l’aspetto fisico è così importante, più che in Spagna o negli Stati Uniti. E più in televisione che al cinema. Ma cambierà. Poco a poco ma cambierà. Via questi stereotipi».
Un pulpito come "20 anni che siamo italiani" quindi può essere utile.
«Certo. E sono molto contenta del programma. Le critiche sono state tutte buone e Gigi D’Alessio è stata umanamente una sorpresa enorme. Ho un amico in più. Per l’ultima puntata, venerdì prossimo, faremo insieme un pezzo sui pregiudizi, altro tema importante.
Perché li subiamo e al tempo stesso li perpetriamo tutti».
A gennaio, poi, su Rai 1 debutterà con la nuova fiction "Angela".
«L’anno nuovo è pieno di cose nuove: a febbraio il teatro con la nuova commedia di Gabriele Pignotta Scusa ma sono in riunione ti posso richiamare , ad aprile una fiction, a settembre un film. Angela debutta il 12: è una storia forte, dura. E, lo dico subito, ho dei chili in più. Ma è per necessità di copione. E poi chi se ne importa. E adesso per me tutta questa questione è chiusa».