La Lettura, 8 dicembre 2019
I messaggi della Mesopotamia in buste d’argilla
La prima campagna di ricerche italo-irachena dedicata al sito archeologico di Tell as-Sadoum, nell’Iraq centro-meridionale, sta offrendo informazioni importanti sulla vita e sulle vicende della città mesopotamica di Marad. L’esistenza della città e la sua ubicazione lungo il corso dell’Eufrate, 60 chilometri a sud di Babilonia, furono scoperte all’inizio del Novecento grazie al rinvenimento di iscrizioni cuneiformi che ne menzionavano il nome. La campagna, che si è conclusa lo scorso novembre sotto la direzione di Anacleto D’Agostino (Università di Pisa), di Valentina Orsi (Università di Siena) e di Abbas al-Hussainy (Università di Al-Qadisiyah), ha indagato le fasi più antiche del tempio dedicato al dio cittadino Lugal-Marada e due aree urbane, una di carattere residenziale e l’altra destinata ad attività produttive. Gli scavi hanno messo in luce una sequenza stratigrafica corrispondente al periodo tra la fine del III e i primi secoli del II millennio a.C. e scoperto un centinaio di tavolette cuneiformi, alcune integre o quasi, oltre a decine di frammenti di «buste» in argilla in cui inserirle. Sulla superficie esterna di questi contenitori erano impressi l’argomento delle missive e l’impronta dei sigilli che ne autenticavano il contenuto, perlopiù scene in miniatura di combattimenti tra eroi e fiere, creature fantastiche, divinità, leoni e altri animali. I testi cuneiformi scoperti sono in corso di studio: contengono contratti di compravendita, lettere e menzionano nomi di sovrani, formule di datazione, questioni giuridiche, vicende politiche e forse riferimenti ad altre città che potranno rivelare aspetti cruciali delle vicende di Marad.