Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  dicembre 08 Domenica calendario

Il curriculum di Leonardo da Vinci

Dovete scrivere un curriculum per il vostro prossimo (sperabilmente) datore o posto di lavoro? Ecco un buon consiglio: affermate solo cose vere che, lo avete sperimentato, siete perfettamente in grado di fare; e magari, se proprio dovrete compararvi ad altri per ottenere quel lavoro, siate sicuri che gli altri siano uguali o inferiori o voi, come state affermando, anche con una certa qual superbia, ma che, soprattutto, in caso di richiesta, potrete dimostrarlo sul campo. Certo, se siete dei geni, diciamo che la cosa aiuta. Ma questo, di solito, non accade spesso.
La lettura della lettera che Leonardo da Vinci scrive per autopresentarsi a Ludovico il Moro in occasione della sua venuta a Milano (1482) è istruttiva. Per molte cose, e non scontate. Prima di tutto, infatti, Leonardo, conosce alla perfezione il tipo di lavoratore che Ludovico cerca. Non un pittore, o uno scultore ma un ingegnere militare e perciò come tale si presenta. Elenca quel che sa fare: «ponti leggerissimi e forti», «ponti, ghatti e scale» per assediare una città, «modi di ruinare omni rocca o altra fortezza», «bombarde comodissime et facili da portare», «carri coperti, securi et inoffensibili», «bombarde, mortari et passavolanti di bellissime et utile forme, fora dal comune uso», «varie et infinite cose da offender e difender». Solo «in tempo di pace», bontà sua, si potrebbe dedicare ad altro; e che cosa: «credo di satisfare benissimo ad paragone de omni altro in architectura, in compositione di aedifici et publici et privati» e similiter «in pictura ciò che si possa fare ad paragone de omni altro et sia chi vole». Per muovere gli affetti, infine, ecco che Leonardo dice chiaro e tondo a Ludovico che lui potrà fare quel cavallo di bronzo ad onore del padre di Ludovico «et de la inclyta casa Sforzesca». Leonardo, come si sa, ottenne il lavoro e tutte quelle cose che elencò nel curriculum sono disegnate nel famoso Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana dalla quale proviene pure la minuta di questa lettera che ora trova vita – perfetto sigillo bibliofilo dell’anno leonardesco e strenna eccezionale per gli amanti dell’arte (e delle cose militari...) –, in una prestigiosa edizione per i tipi altrettanto preziosi di Tallone. Il volume, in formato 22x35 cm di 52 pagine composte a mano con i tipi Caslon (incisi a mano da William Caslon nel Settecento e fusi nelle matrici originali; e si noti solo la raffinatezza delle differenti v, se si trovano in inizio parola o in mezzo...) ha una tiratura limitata maggiore di 85 esemplari numerati, impressi su carta di puro cotone Umbria di Fabriano (20 fuori commercio per l’Ambrosiana). Inoltre, in una tiratura complessiva di 188 esemplari (costo a partire da € 260, in vendita su talloneeditoreshop.com; tel. 011 9676455), 24 contengono un’incisione originale, numerata e firmata, di Giuseppe Penone (il disegno è stato realizzato a puntasecca su lastra di rame e il punto al centro della pupilla è stato ingrandito e disegnato con un insieme di punti; le incisioni tirate a Parigi) e 2 sono su carta a mano Rives, prodotta in Francia, in omaggio ai due anni trascorsi da Leonardo ad Amboise. Mai, nessun curriculum (di formato europeo, questo sì) ha avuto trattamento migliore. E ne aveva diritto.