Corriere della Sera, 8 dicembre 2019
La corsa in Borsa tra Rcs e Mondadori
Nelle pieghe del listino di Piazza Affari sembrano resistere all’era telematica alcune delle sfide che tanti anni fa riempivano i taccuini dei cronisti nel salone delle grida di Palazzo Mezzanotte. Una di queste veniva giocata nell’editoria, con la storica competizione tra i titoli di Rizzoli-Corriere della Sera, oggi Rcs MediaGroup, e della Mondadori, conquistata dalla Fininvest della famiglia Berlusconi. Quel campo di regata attraversato un tempo da mille vicende non solo finanziarie è stato riaperto, a sorpresa, poche settimane fa da «Il Giornale». Con comprensibile entusiasmo, la testata ha celebrato il (temporaneo) sorpasso della capitalizzazione di Mondadori su quella di Rcs (532 milioni contro 468 alle chiusure del 13 novembre) una circostanza che in effetti non si verificava da lungo tempo. Volendo stare al gioco, si potrebbe replicare che nemmeno un mese dopo, il gruppo di via Solferino veleggia in testa e passa la boa con 556,6 milioni di euro di valore di Borsa alla chiusura di venerdì 6 dicembre (554,5 milioni Mondadori) e un rialzo nel periodo superiore al 20%. E che il primato è pur sempre stato (ri) ottenuto senza i libri Rizzoli ceduti alla Mondadori dalla precedente gestione, appena prima dell’arrivo di Urbano Cairo in via Solferino nell’agosto del 2016. I numeri hanno sempre il loro fascino nelle competizioni, soprattutto in Borsa, ma viene da chiedersi se per due storie imprenditoriali ormai così diverse il confronto abbia ancora un senso.