la Repubblica, 8 dicembre 2019
La Pascale in amore con le sardine
VANITYX
ROMA – Più che da sardina, Silvio Berlusconi si travestì da caimano. Ma l’amore per il Cavaliere (e l’antipatia per Matteo Salvini) spinge Francesca Pascale a non badare troppo ai dettagli zoologici: «Guardo con interesse alle sardine – dice la fidanzata del leader di Forza Italia, intervistata dall’ Huffington Post- Vi ritrovo quella libertà che fu propria della rivoluzione liberale di Berlusconi, naturalmente attualizzata». Sembra un colpo di fulmine, quello tra Pascale e la piazza che sfida l’ex ministro che provocò una crisi di governo dietro la consolle del Papeete beach. «Si tratta di un fenomeno spontaneo, dilagante, animato da giovani – si entusiasma la compagna ufficiale del leader di Arcore quindi va guardato con rispetto, interesse e, soprattutto, non va sottovalutato. Un errore che a suo tempo è stato commesso con i 5 stelle». Ma c’è di più. Perché Pascale consiglia al Caimano di trasformarsi per un giorno in sardina, proprio per sfidare il leghista con la felpa che l’ha pensionato, massacrando le percentuali di Forza Italia. «Se oltre al moto di ribellione verso l’intolleranza sapranno interpretare lo spirito democratico e liberale di chi oggi non vuol rassegnarsi ad un’Italia che sia un monocolore sovranista, penso che valuterò il piacere di riscendere in piazza». Un colpo di teatro, immaginarla nel cuore della manifestazione del 14 dicembre in piazza San Giovanni a Roma. La novità è che le sardine dicono subito sì. E invitano Pascale a partecipare all’evento. «Non abbiamo bandiere – ricorda Mattia Santori, il leader del movimento – proprio perché accettiamo chiunque voglia prendere posizione contro la retorica sovranista divisiva professata da una parte della destra». Certo, anche il giovane “pescatore di sardine” rileva come l’endorsement spacchi il salotto di casa Berlusconi: «Per la verità, in Emilia Romagna – e non solo – Forza Italia è alleata con i principali artefici di questa retorica. Ma se viene con una sardina bella colorata, chiuderemo un occhio». Come se non bastasse, i ragazzi anti-Salvini convincono anche un tassello del mondo cattolico: i Papaboys, movimento nato con Giovanni Paolo II nei giorni della Giornata mondiale della gioventù del 2000 a Tor Vergata. «Sono un movimento straordinario che parte dai giovani si espone il presidente Daniele Venturi – Crescano sempre più sardine e facciano cose alte. Io sarò in piazza con loro sabato a Roma». Anche perché, giura, Papa Francesco è stato la scintilla per la mobilitazione generazionale: «Li ha accesi. Bergoglio ha ricevuto Greta, ha messo insieme i movimenti popolari dell’America latina. E i giovani se ne sono accorti».