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 2019  dicembre 07 Sabato calendario

Il ricco 2019 dei manager del Ftse Mib

Salgono sensibilmente, nelle rilevazioni del 2019 rispetto all’anno precedente, i compensi degli amministratori delegati delle società quotate italiane del Ftse Mib (da 3,071 a 3,712 milioni di euro annui). Scendono invece quelli delle Mid Cap (da 2,099 a 1,851) e registrano un leggero aumento i Ceo delle Small Cap (da 638 a 721mila euro). Grazie al “traino” degli ad delle big, la media complessiva passa da 1,431 a 1,482 milioni annui, mentre restano molto inferiori le remunerazioni (a responsabilità crescenti) dei non executive, ma anche qualche ombra sui criteri di indipendenza di una parte questi ultimi. In vista della Italy Corporate Governance Conference 2019 (che si svolgerà a Milano il 9 e 10 dicembre), Assonime (che con Assogestioni organizza l’evento) ha preparato il rapporto sulla governance delle società quotate. I dati che ne emergono mostrano innanzitutto un utilizzo “maturo” del Codice, che come ricorda l’Associazione, indica alle società italiane non dei requisiti minimi sulla governance, ma delle best pracitces, che gli interessati possono seguire oppure spiegare perché non lo fanno (comply or explain).
Il punto maggiormente positivo è che crescono nelle politiche le previsioni di incentivi ai manager orientati al lungo periodo. Una visione di lungo termine che però non sempre si traduce anche in scelte di governance del board: tranne le società più grandi, sono ancora pochi i casi in cui vengono adottati dei piani di successione (quelli che dovrebbero consentire loro di superare in tempi rapidi delle situazioni di discontinuità negli organi di vertice). Si ferma al 58% il numero delle società che prevede delle clausole “malus” (claw back) per gli amministratori che non raggiungono i risultati sui quali hanno ricevuto incentivi. 
Per gli amministratori esecutivi di tutte le società quotate prosegue il trend di crescita della quota di remunerazione basata sulle azioni (da 516mila euro del 2016 a 840mila nella rilevazione 2019). Nella remunerazione “total cash”, quella che non include la parte equity, supera il milione per gli Ad, di 715mila per i presidenti con funzioni esecutive e 269mila per quelli che non hanno funzioni esecutive. I non esecutivi in media ricevono 85mila euro l’anno e gli indipendenti 56mila. È molto rilevante nella crescita della remunerazione complessiva dei manager l’aumentato peso dei bonus che sono raddoppiati, per gli ad del Ftse Mib, rispetto all’anno precedente. Per la prima volta il rapporto prende in esame anche i compensi dei sindaci delle società italiane e li rapporta alle analoghe funzioni in Uk, con risultati a vantaggio di questi ultimi anche del 30 per cento.