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 2019  dicembre 07 Sabato calendario

PER CERCARE SU GOOGLE NON BASTA CERCARE SU GOOGLE – CI SONO TRE ERRORI IN CUI CADIAMO TUTTI QUANDO DIGITIAMO SUL MOTORE DI RICERCA: VE LI SPIEGA DANIEL RUSSELL, RICERCATORE DI “BIG G” CHE SI OCCUPA DELLA FELICITÀ DEGLI UTENTI – INNANZITUTTO, NON FERMATEVI DOPO UNA SOLA RICERCA. POI NON DOVETE ASSOLUTAMENTE INSERIRE UNA CHIAVE TROPPO SPECIFICA. E INFINE… -

Il motore di ricerca di Google è diventato così pervasivo che è quasi impossibile ricordarci di quando non si riusciva a trovare una risposta a praticamente ogni domanda semplicemente cercandola su Google. Il temine inglese google è ormai così diffuso che il dizionario Merriam-Webster lo riconosce come verbo dal 2006.

Ma anche se usi Google tutti i giorni, probabilmente ogni tanto non riesci a trovare quello che stavi cercando. Ecco dove entra in gioco Daniel Russell, che lavora come scienziato ricercatore per la qualità della ricerca e la felicità degli utenti presso la compagnia.

Il suo incarico prevede anche l’esecuzione di test per comprendere meglio il modo in cui le persone usano il motore di ricerca di Google nella vita di tutti i giorni. E tale ricerca gli ha fatto notare tre abitudini comuni che possono complicare il raggiungimento della risposta che stai cercando.

Diamo un’occhiata ai tre errori che, secondo Russell, le persone compiono quando eseguono una ricerca su Google.Fermarsi dopo una ricerca su Google quando si cerca un argomento.

Di solito un’unica ricerca su Google non è abbastanza per comprendere pienamente un argomento, dice Russell, in particolare se complesso o ampio. Russell suggerisce di eseguire almeno due ricerche su un dato soggetto per ottenere una visione più esaustiva e completa. Adattare la tua domanda per ottenere un particolare risultato di ricerca.

Un’altra pratica comune che Russell osserva tra gli utenti Google è quella di inserire una richiesta molto specifica per ottenere un risultato desiderato che potrebbe non rispondere con precisione alla domanda. Ad esempio, immagina di eseguire una ricerca per sapere qual è la lunghezza media di un polpo. Potresti avere sentito che la risposta è 53 centimetri, a forse non sei sicuro per cui hai deciso di compiere una rapida ricerca su Google per controllare.

Invece di digitare la richiesta “lunghezza media di un polpo 53 centimetri”, dovresti cercare solo “lunghezza media di un polpo”. Eseguendo la prima potresti indurre Google a fermarsi a risultati di ricerca che elencano 53 centimetri come risposta, anche se non corretta. “Non vorresti mai influenzare una giuria”, ha detto Russell. “Così, analogamente, non dovresti inserire nella tua ricerca termini che inducono Google a darti un tipo di risposta specifico”.

Evitare risultati di ricerca con parole che potresti non conoscere. Se vedi un risultato di ricerca che sembra promettente ma comprende termini che non conosci, non ignorarlo, dice Russell. Facendo così, potresti perderti un’informazione preziosa che include le risposte che stai cercando. Prova invece a eseguire un’altra ricerca con Google sulle parole che non consoci.

Russell ha indicato un esempio, ricordando un caso in cui la persona che stava seguendo nella sua ricerca sul campo aveva inserito una query di ricerca del genere “Perché in estate mi vengono delle macchie bianche in faccia?”.

Quella persona ha saltato il risultato principale perché conteneva la parola “ipopigmentazione”, un termine che si riferisce alle macchie cutanee più chiare rispetto alla carnagione normale, secondo Healthline.

Ma questa persona non sapeva cosa volesse dire, per cui ha ignorato il risultato anche se includeva le informazioni che stava cercando. “Quando leggi o scrivi, non dovresti lasciare che le cose scivolino via”, ha detto Russell.