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 2019  dicembre 06 Venerdì calendario

Le lettere di Pirandello al suo amore

Scusami, cara Jenny, ma io non ci posso far niente! Non so più cosa faccio, cosa devo fare; sono proprio come impazzito. I miei poveri parenti soffrono molto nel vedermi così, ma non posso né dominarmi né concentrarmi; ho la morte nel cuore, e ridere mi è impossibile». Rivelano i tormenti d’amore 19 lettere autografe scritte dal giovane Luigi Pirandello a Jenny Schulz Lander, la ragazza tedesca conosciuta durante gli studi universitari a Bonn, dove si laureò nel 1891, e un libretto di poesie lasciatole in dono. I documenti, finora mai pubblicati, sono la testimonianza di una relazione sentimentale che ebbe importanti riflessi sull’opera del Premio Nobel della Letteratura. Gli autografi rinvenuti in archivi statunitensi (Università del Texas) e tedeschi (Archivio di Stato e Università di Bonn), sono al centro del saggio di Giuseppe Faustini «Un amore primaverile. Inediti di Luigi Pirandello e Jenn» (pagine 256, euro 22), edito da Mauro Pagliai con introduzione di Elio Providenti, uno dei maggiori ricercatori delle vicende biografiche dell’autore di «Il fu Mattia Pascal». Pirandello conobbe Jenny nel 1890 a Bonn. Sin dal loro primo incontro, Pirandello la definisce «una delle bellezze più luminose che io mi abbia mai visto». Rientrato in Italia, nel 1891, dalla Villa Caos a Girgenti, Pirandello scriveva a Jenny di cui era ancora innamorato anche se pesava la lontananza da lei: «Ho la morte nel cuore e ridere m’è impossibile. Ora bramo le amarezze, come Tannhäuser, il buon cavaliere, bramo la nebbia, il freddo, la neve. Era così sereno, così caldo e così luminoso l’amore là da Te. Che cosa giova a me che qui splende il sole, tutto è verde e l’aria è gradevole? Questo non può più rallegrarmi. Vedo la mia vita senza scopo; anche l’arte non ha più nessun sorriso per me».