ItaliaOggi, 5 dicembre 2019
Boom di audiolibri, una manna per attori
Per lungo tempo l’audiolibro è stato riservato agli ipovedenti, agli anziani e alle persone ingessate. Adesso, la musica è cambiata in Francia, dove l’audiolibro sta vivendo un periodo fortunato nel settore dell’editoria che mastica amaro. Ed è una manna per gli attori, dal momento che è a loro che gli editori si rivolgono per dare voce ai propri libri vocali. Intorno a questo settore si sta sviluppando tutto un ecosistema. Tutte le opere sono adattabili a diventare un audiolibro, dai romanzi alle guide di tutti i generi, dai viaggi ai fumetti. Audible, controllata di Amazon, sta aprire propri studi di registrazione a Parigi. Audible France ha fatto uscire quest’anno 500 titoli e ha dato lavoro a 180 attori, secondo quanto ha riportato Le Monde. Determinante nella scelta di un attore non è tanto la voce, la più bella, ma la più adatta a incarnare il personaggio. Al momento, l’idea di una voce artificiale per gli audiolibri è stata scartata.Secondo gli esperti il comparto dell’audiolibro vale circa il 2% della cifra d’affari totale dell’editoria, secondo quanto ha riportato Le Monde. Una cifra destinata a raddoppiare di qui a tre anni, grazie a un invidiabile tasso di crescita dal 20 al 30% l’anno, secondo Valerie Lévy-Soussan, direttore generale di Audiolib e presidente della commissione audiolibro del sindacato nazionale dell’editoria (Sne). Se ci si rifà all’esempio americano le prospettive sembrano promettenti: secondo l’Audio Pubblishers Association questo mercato nel 2018 ha raggiunto i 940 milioni di dollari (854 milioni di euro), in crescita del 24,5% sul 2017 grazie ad una produzione florida di 45 mila titoli in un anno. In Francia gli editori si stanno lanciando in questa avventura anche se il costo è più elevato rispetto al libro di carta. Audiolib, che ha festeggiato i 10 anni nel 2018, è uscito con un centinaio di titoli l’anno; Lizzie, lanciata 18 mesi fa, ha prodotto 280 opere.