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 2019  dicembre 05 Giovedì calendario

La stagione sciistica è in anticipo. Non si vedeva da anni tanta neve così

Una notizia pessima, orrenda, terribile salutata come un prodigio: ha nevicato talmente tanto che, «a furor di sciatori», la stagione turistica si è spalancata in anticipo e gl’impianti sono stati presi d’assalto con gran giubilo degli operatori e delle località vacanziere tutte. Intanto non è vero, è una fake news. Perché Greta, in aprile, era venuta qui, ricevuta da Bergoglio e anche dal Senato che le fece la standing ovation, a dire che non c’era più tempo, il pianeta si stava essiccando: quindi, siccome ci sono, in ordine di autorevolezza i sovranisti, i terrapiattisti, gli scienzati di sinistra, i farfallini di sinistra, i conduttori di sinistra e poi, in cima a tutti, c’è Greta, ha ragione Greta punto e basta. O vorrete mica provocare altri traumi in una ragazzina che ha già i suoi problemi? Ma se anche, per assurdo, la notizia della neve fosse vera (ci slittano sopra, si tirano le pallate, qualcuno fa pure il pupazzone: dev’essere un caso di suggestione collettiva), resterebbe a maggior ragione una catastrofe: e allora l’Antartide?No dico, l’Antartide che, sempre secondo Greta, e anche il divulgatore in papillon Mercalli, si sta liquefacendo? Poi magari perfino la Nasa smentisce, ma è becero negazionismo antiscientifico, la Nasa è un troll russo, è manipolata da Trump, l’Antartide non c’è più, quindi hanno poco da gioire gli sciatori, fannulloni ed evasori che, tra l’altro, offendono profondamente papa Francesco il quale ce l’ha col consumismo: che li buttate a fare i soldi regalandovi vacanze inutili, dateli ai migranti, che però diventano subito consumisti anche loro appena possono, con il che siamo punto e da capo. Forse è per questo che Bergoglio caldeggia una sana società neocomunista come quadratura del cerchio: niente a tutti (quasi tutti), e problema risolto.
Chi scia avvelena anche te: digli di smettere. Arrivan tronfi, con quei suvvoni inquinanti, usano gli skypass, le funivie, stanno da mane a sera a slalomeggiare, poi bruciano oceani di gasolio per scaldarsi nelle loro baite senza curarsi del riscaldamento globale: svergognati. Assassini di mamma Terra. Qualunquisti e anche un po’ fascisti. Con tutto quello che c’è al mondo da riparare: la crisi della sinistra, la tenuta del governo Giuseppi, l’avanzata dei leghisti infami, la pandemia di sovranisti malati di mente, la rielezione di Trump, l’estinzione delle api, i migranti climatici, il gender climatico, i cessi climatici suddivisi per persona 1, persona 2 e persona X, la lotta alla plastica, la cittadinanza globale a Liliana Segre, l’integrazione dei jihadisti che non sappiamo amare, i Renzianos, i Calendas, i cantanti solidali con l’ambiente che piantano alberi, e, dulcis in fundo, i nuovi libri di Concita de Gregorio e Lilli Gruber da compulsare, se davvero vogliamo sentirci migliori: e questi vanno a sciare? Ma che si credono, ancora negli anni 80 di Vacanze di Natale? La Residenza Covelli, Christian de Sica e Jerry Calà e «nun m’angoscià» e «Milano-Cortina 2 ore e 54 minuti, Alboreto is nothing», come diceva il Dogui, al secolo Guido Nicheli? Eh no, i tempi sono cambiati, non c’è più tempo, moriremo tutti, come giustamente ci ricorda Greta, se non ci adattiamo ai suoi dettami, tutti (tranne lei) a dorso di mulo o legati a un condor e per favore non laviamoci, che è uno spreco micidiale, e ci sono delle ottime bacche, ortiche, radici, larve che, se uno si abitua, sono buonissime e nutrienti.
Insomma possiamo salvarci solo consegnandosi ai giovani a immagine e somiglianza della treccina in-cerata, che, come tutti sanno, sono l’ultima risorsa. Ed è per questo che, provvidenzialmente, il movimento delle sardine (pesci, secondo l’ittiologo Saviano, che «risalgono i fiumi») si va fondendo con quello ambientalista e migrantista: sardine salmonate gretine carolinge. Da lunedì a venerdì, poi, al sabato, tutti a sciare. Aspettando la settimana bianca, che però cade a febbraio.