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 2019  dicembre 04 Mercoledì calendario

Periscopio

Sono ipotési: stanno valutando tutte le ipòtesi. Dino Basili. Uffa news.In che epoca le sarebbe piaciuto vivere? «Nel 1700. Un’ottima annata». Renato Zero, cantante, (Roberto Gobbi), Sette.
Tutto quello che ho dentro mi viene dalla Sicilia. Ma non ci torno. Mi piace stare a Roma. Nonostante i topi, le buche, la mondezza è ancora la città che amo di più. Lando Buzzanca, (Antonio Gnoli), la Repubblica.
La Germania ha paura. Questo sentimento indefinito, die Angst, si è accaparrato le coscienze tedesche. Brigitte Sauzay, La vertigine tedesca. Olivier Orban, 1985.
Non importa se il nostro programma concreto non è antitetico ed è piuttosto convergente con quello dei socialisti... Noi ci permettiamo il lusso di essere aristocratici e rivoluzionari: legalitari e illegalitari a seconda delle circostanze di tempo, di luogo di ambiente, in una parola, di storia nella quale siamo costretti a vivre e ad agire... il fascismo non è un partito è un movimento. Benito Musssolini, Il Popolo d’Italia, 23 marzo 1921.
Cesare Musatti non doveva raccontarmi gli incontri con il suo paziente Pier Paolo Pasolini e non doveva anticipargli una spiegazione che, in quel momento, l’altro non era in grado di accettare. Lo spinse di fatto ad abbandonare l’analisi e sono convinto che questo gesto fu uno dei motivi della morte di Pasolini. Mi disamorai di Musatti e lo mollai. Ferdinando Camon, scrittore. (Antonio Gnoli). La Repubblica.
Con Aldo Moro parlava soprattutto Marco Follini, ma ricordo la mia emozione quando a un incontro sulla scuola volle citarmi. Allora erano segnali enormi. In tv mostrano spesso le immagini di Moro che vota per la presidenza della Repubblica, ci faccia caso: davanti a ogni commesso faceva un leggero inchino, per rispetto. Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera. (Concetto Vecchio). il Venerdì.
Danilo Toninelli, il mai sufficientemente rimpianto ministro delle Infrastrutture, ha speso 1.280 euro più Iva per far riparare la lavastoviglie della foresteria al dicastero e altri 1.600 euro più Iva per sostituirla (dopo che s’era rotta di nuovo) insieme con il frigorifero, pure questo guasto. Avevamo capito che ai 5 stelle s’era inceppata la piattaforma Rousseau, non la Candy e l’Ignis. Stefano Lorenzetto. Arbiter.
L’utopia volterriana e illuminista dell’Uomo «cittadino del mondo» è fallita. Può anche darsi che ci sia qualcuno che si trovi a suo agio a girare come una trottola fra Milano, New York, Damasco, Nairobi e luoghi esotici che peraltro tendono ad uniformarsi tutti, o che si diverta a viaggiare su Internet interloquendo con perfetti sconosciuti di lontane regioni del mondo, ma, in linea generale, l’uomo ha dimostrato di avere bisogno di radici, di punti di riferimento vicini, precisi e comprensibili, di luoghi che possa considerare «suoi», di volti noti che non siamo solo quelli virtuali dei mascheroni televisivi. Massimo Fini, Il ribelle. Marsilio, 2006.
Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, di recente ha citato in positivo Palmiro Togliatti contro il Matteo Salvini che dice «prima gli italiani». Le ripropongo, Governatore, le parole del suo beniamino, quando, in Urss, si appollaiava in grembo a Stalin. «Per me- disse il Migliore- è motivo di orgoglio avere ricevuto la cittadinanza sovietica perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista. Da cittadino dell’Urss valgo 10 volte più del migliore italiano». Giancarlo Perna. La Verità.
Suo padre faceva sempre una ramanzina alla gente quando usava il termine fascista mentre avrebbe dovuto invece, secondo lui, usare il termine conservatore o repressivo o semplicemente brutale. Se si continuava a strillare «al lupo, al lupo», come nella favola, a gridare cioè quel termine come un’espressione di semplice avversione, si sarebbe diventati incapaci di riconoscere il vero fascismo quando e se fosse venuto. Peter non ricordava tutti i «criteri oggettivi» che il babbo aveva detto dovevano presentarsi per giustificare una diagnosi di fascismo. Ma dava per certo che la polizia non ci sarebbe rientrata. Mary McCarthy, Uccelli d’America.
Gli edifici nuovi della Università Bocconi, che in totale costituiscono una superficie calpestabile di quasi 85 mila metri quadrati, completano la cittadella della Bocconi di 355 mila metri quadrati che dispone per studenti e professori di 2 mila posti letto. Un polo e un’offerta indispensabile per l’attrattività domestica e internazionale dell’ateneo milanese che oggi conta su 14.952 studenti appartenenti a 99 nazionalità, e nella cui School of management, la Sda, quest’anno sono transitati 12.144 manager di 75 Paesi. Gianmario Verona, rettore della Bocconi (Sergio Bocconi). Corsera.
Nella mia forzata inattività di allenatore mi sono inventato un nuovo lavoro molto serio e impegnativo: alleno, per usare un’immagine calcistica, gli ulivi della fattoria che ho acquistato nella campagna vicina a Firenze dove ho messo in piedi un oleificio il quale mi sta dando un sacco di soddisfazioni. Così, quando non sono in autostrada per raggiungere Brescia o per tornare in Toscana, trascorro le mie giornate sul trattore a lavorare i campi. Cesare Prandelli, allenatore. (Marco Bernardini). Calciomercato.com.
La gente mi ama tanto. Non mi rendo conto neanche io perché. Sento che c’è tanta tenerezza, amore e rispetto. Spero che le persone sentano l’amore che ho per loro. Sa cosa diceva mio marito? «Dura minga». Invece è durato. Sophia Loren, attrice. (Silvia Fumarola). la Repubblica.
Definirei la luce di The Irishman una luce barocca, caravaggesca. L’ho chiesta a Rodrigo Prieto, il direttore della fotografia, perché l’illuminazione di quei posti era proprio così, coi séparé e i divanetti di pelle rossa che sembravano più scuri. Avevano un fascino misterioso. New York non era molto illuminata in quegli anni, c’erano poche luci per le strade. Io sono cresciuto nell’oscurità. Martin Scorsese, regista (Paolo Mereghetti). Corsera.
Hai Latif, arabo di Tobruk, ha capito che lo sconvolgimento del mondo è molto grande se egli, che ha vissuto tutto un secolo e ha sentito e visto molte cose, deve assistere a questo fatto inspiegabile: i mussàro, gli infedeli, sempre d’accordo fra di loro quando si trattava di maltrattare e di sfruttare i fedeli dell’Islam, queste volte se le stanno dando di santa ragione, botte da orbi senza esclusione di colpi, mentre i fedeli dell’Islam, incuriositi stanno a guardare. Paolo Caccia Dominioni, El Alamein. Longanesi, 1966.
Soffrire è il solo modo per affermarsi. Roberto Gervaso. Il Giornale.