Libero, 4 dicembre 2019
Alla Juve lo scudetto virtuale
Esiste una realtà virtuale in cui la Juventus vince la serie A per la nona volta di fila e l’Inter alza la Champions al termine di un percorso da sogno. I nerazzurri di Conte passano il girone alle spalle del Barça, godono di un sorteggio benevolo con lo Zenit, dopodiché fanno fuori il Tottenham dell’ex Mourinho. Impossibile non iniziare a credere nell’impresa dopo aver incrociato l’uomo del Triplete. Il colpo di scena è servito per la semifinale, con la squadra di Conte che si ritrova proprio contro la Juve di Sarri. Una sfida che vale più di uno scudetto: vince l’Inter con un clamoroso 4-0 tra andata e ritorno. In finale è Lukaku a completare il capolavoro con la doppietta che stende 2-1 il Manchester City. Finisce con Handanovic che alza la coppa e con Conte che gode di un trionfo leggendario, lasciando Guardiola intristito e la Juve forse pentita di non averlo richiamato. Ai bianconeri rimane comunque la doppietta campionato-coppa Italia, anche se l’Inter chiude in ritardo di soli 4 punti. La zona Champions è completata dal Napoli e dalla Fiorentina che si scopre da alta classifica con Chiesa e Ribery. La Roma e il Milan vanno in Europa League ai danni della Lazio, mentre l’Atalanta chiude distante dalle posizioni che contano ma si consola con Zapata capocannoniere. Tutto ciò è il risultato di una delle dieci simulazioni condotte per sapere come potrebbe finire la stagione 2019-20. Sono terminate tutte con la Juve che vince lo scudetto, ma non sono mancate le sorprese. Ci siamo avvalsi del sofisticato database di “Football Manager”, il videogioco manageriale che è tanto famoso da essere utilizzato anche dagli addetti ai lavori. Questo perché i giocatori vengono scrupolosamente valutati da 1 a 20 in base ad ogni singola qualità tecnica, mentale e fisica. Lo stesso vale per gli allenatori, classificati in base alle conoscenze tattiche ma anche alle capacità umane. Per fare un esempio, Conte spicca in motivazione (20) e psicologia (19), oltre che in gestione dello spogliatoio (17) e allenamento tattico (16). Sono inoltre presenti i calendari reali delle squadre e soprattutto le infinite variabili, dalle squalifiche agli infortuni fino agli eventuali problemi di gestione del gruppo. La simulazione calcistica offerta da “Football Manager” è quindi attendibile, anche perché segue il trend della realtà ma non esclude imprese da sogno. D’altronde sarebbe poi così assurdo vedere l’Inter di Conte trionfare in Champions rispetto al Leicester vincente in Premier League? Le contraddizioni risiedono nella differenza significativa dei risultati di alcune squadre rispetto alla realtà. A partire dall’Atalanta, che arriva tra le prime sei soltanto 2 volte su 10: segno che Gasperini in panchina fa tutta la differenza del mondo, riuscendo a spingere oltre i limiti un gruppo di giocatori che virtualmente non è così forte.
La mano dell’allenatore è evidente anche nel Verona, che è nono a +8 sulla terzultima. Juric è la rivelazione del campionato, eppure nelle simulazioni è sua l’unica squadra che retrocede 10 volte su 10. Rispecchia invece la realtà l’andamento virtuale della Spal, che perde la massima serie in 6 occasioni. Il Brescia sembra avere qualche speranza in più: attualmente è ultimo a causa delle tre partite da incubo di Grosso (richiamato Corini), ma nelle simulazioni riesce a salvarsi 6 volte. È inoltre curioso il caso del Napoli. L’ammutinamento e le multe (che pure ci sono in “Football Manager”) sono oltre la realtà virtuale, secondo cui gli azzurri arrivano tra le prime tre in 6 occasioni e vincono addirittura una coppa Italia. In una simulazione Ancelotti viene però esonerato a marzo, mentre in altre due è lui a lasciare a fine stagione. Uno scenario che allo stato attuale delle cose non sembra poi essere così virtuale.