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 2019  dicembre 04 Mercoledì calendario

I disabili in Italia sono tre milioni

«Sono una risorsa», sostiene Sergio Mattarella, presidente della Repubblica. Eppure in pochi, se non pochissimi, se li filano. Parliamo di disabili, un esercito di 3,1 milioni di persone (il 5,2% della popolazione) per le quali i normali gesti di vita quotidiana si trasformano, spesso, in ostacoli insormontabili. Di queste, certifica l’Istat nel Rapporto “Conoscere il mondo della disabilità”, un milione e mezzo ha più di 75 anni e la fetta più ampia, 990mila unità, è donna. E ancora: 600mila sono quelli non hanno alcuna rete di sostegno sulla quale appoggiarsi in caso di bisogno e, scendendo nel dettaglio, 204mila vivono in totale “isolamento”, soli. La maggior parte degli anziani, e qui siamo ai problemi pratici, non riesce a vestirsi e a spogliarsi, a fare la doccia o a prepararsi da mangiare, a fare la spesa, a riordinare, a permettersi una badante. Chi è fortunato si «salva» perché viene seguito da parenti stretti, altri dai volontari che vanno a riempire un vuoto lasciato da uno Stato “non pervenuto” o poco pervenuto. E ieri, nella Giornata dedicata alla disabilità, tutti si sono spesi su quanto sia importante aiutare queste persone ad avere una vita senza barriere, architettoniche e culturali. ostacoli Ma il primo ostacolo da superare arriva proprio dalle istituzioni che rendono complesso quello che dovrebbe invece essere semplice. Non a caso lo scorso settembre, le associazioni nazionali delle persone disabili (Fand) al premier Giuseppe Conte (bis) avevano chiesto nuovi modelli occupazionali (la percentuale degli occupati tra i 15 e i 64 anni è del 31,1), di riconoscere i “caregiver” (le persone che si prendono cura del disabile), di dare un taglio alla burocrazia, di aumentare le pensioni di invalidità. Oggi ammontano a 285 euro al mese, meno della pensione sociale (che si aggira sui 500 euro), meno di un assegno di reddito di cittadinanza. Per questi ultimi lo Stato mette a disposizione ben 7 miliardi di euro, che significa staccare un assegno medio di poco più di 480 euro, circa 16 euro al giorno riservate a persone sane, che un lavoro potrebbero cercarlo e trovarlo. Ai disabili restano gli spiccioli: 830 milioni, poco più di 50 centesimi al giorno. E il governo se ne vanta pure. «Nella nuova legge di bilancio il Governo ha stanziato 830 milioni per i prossimi tre anni. È un passo nella direzione giusta. Dobbiamo fare sempre di più», il cinguettio di Roberto Speranza, ministro della Salute. E per meglio gestire le risorse, dal primo gennaio ci sarà un «ufficio» dedicato a palazzo Chigi. E che dire dei migranti, le cui spese ammontavano a 35 euro al giorno pro capite con la sinistra al governo, scesi poi a 20 grazie al governo giallo-verde? Gli 830 milioni a disposizione dei disabili, evidentemente, non bastano se una buona fetta non sa a che santo rivolgersi, se la media del reddito annuo delle famiglie con un disabile è di 17mila euro, se la metà delle famiglie riceve trasferimenti e per l’altra metà lievita il rischio povertà. Le regioni col maggior numero di disabili sono Umbria (8,7% della popolazione) e Sardegna (7,3%), quelle con il minor numero sono Veneto, Lombardia e Valle d’Aosta (4,4%). Ma in nessuna regione hanno vita facile. Meno della metà dei musei italiani (il 37,5%) è attrezzato per accogliere chi ha difficoltà, solo il 20% offre supporti informativi adatti a loro e via così. Poi c’è la scuola: in Italia si contano 272mila alunni con disabilità e gli istituti senza barriere sono il 31,5%, che vuol dire due su tre. Spesso tra il corpo docente non ci sono figure specifiche. Cioè, quello che dovrebbe essere la normalità, diventa l’eccezione. «Occorre sviluppare gli anticorpi contro una cultura che considera alcune vite di serie A e altre di serie B: questo è un peccato sociale», il monito di Papa Francesco, mentre Mattarella concentrandosi su Bebe Vio (a lei è stata dedicata una Barbie), ha ribadito l’importanza dello sport come mezzo «fondamentale per poter trovare la misura di se stessi». Pensiero nobile, ma molte palestre cadono a pezzi. la politica Ieri, a corredo della Giornata della disabilità, inevitabile la girandola di buoni propositi, di «facciamo», di «stanziamo»... Con Matteo Salvini a ricordare il ministero della Disabilità che «con il Pd è stato cancellato». E promette: «Quando torneremo al governo, lo ripristineremo».