Corriere della Sera, 4 dicembre 2019
Il calendario Pirelli 2020 ispirato a Giulietta
Oltre cinquanta immagini a colori e in bianco e nero, raccolte in un volume che somiglia a un libretto d’opera, con passi tratti da Romeo e Giulietta e le date più significative del loro amore fatale. Paolo Roversi, 72 anni, primo italiano chiamato a firmare il Calendario Pirelli, ha messo tutto ciò in cui crede nel Cal 2020 presentato ieri al Teatro Filarmonico di Verona da Whoopi Goldberg: l’amore per la lirica, l’italianità e quella nostalgia dell’infanzia da cui, più volte, ha ammesso di essere stato ispirato. Sono nate così le immagini abbaglianti e ricche scattate tra Verona e Parigi, città d’adozione del romagnolo Roversi, dove ha scelto di vivere e lavorare dopo che il fotografo di Vogue Guy Bourdin gli sconsigliò di trasferirsi a New York, «il cimitero dei fotografi», dall’anima più commerciale.
E infatti ci sono pochissime scorciatoie sensuali e un tratto quasi pittorico nelle immagini che ritraggono le attrici britanniche Claire Foy, Mia Goth e Emma Watson, le dive americane Indya Moore, Yara Shahidi e Kristen Stewart, la cantante cinese Chris Lee, quella spagnola Rosalia, e l’artista franco-italiana Stella Roversi (figlia del fotografo), protagoniste della 47ª edizione di The Cal e del cortometraggio, novità di quest’anno. Luce, tenerezza, coraggio: sono le parole chiave di «Looking For Juliet», un lavoro fotografico di 132 pagine che è un racconto del mondo femminile di oggi e anche dell’autore. «La mia amicizia con la luce è nata dalla paura del buio: da piccolo, di notte, cercavo sempre quello spiraglio che potesse darmi coraggio», dice Roversi, che fin da bambino sognava un finale diverso per Giulietta. Con il suo calendario non ha potuto cambiare la trama scespiriana, ma sulla scia di colleghi come Peter Lindbergh (al quale ha dedicato il calendario) e Annie Leibovitz, ha voluto trasformare i mesi del 2020 in un manifesto che parla delle nuove donne. «Se Giulietta vivesse oggi sarebbe come Greta Thunberg, una ragazza capace di sfidare l’ordine costituito, un’anima fatta di tenerezza e forza», osserva il fotografo, che rivela come abbia ad un certo punto sognato di avere la giovane attivista nel suo calendario. «Oggi Giulietta potrebbe forse riscrivere il suo finale: le ragazze hanno raggiunto quella libertà di azione e la determinazione per difendere non solo l’amore in senso stretto, ma anche quello verso il proprio lavoro e i propri ideali».
Nel Cal 2020 le protagoniste, fotografate prima all’arrivo sul set e poi con indosso i sontuosi costumi scelti assieme allo stylist Ibrahim Kamara e le acconciature teatrali di Julien d’Ys, si riscattano attraverso la bellezza, la pienezza della gioventù e la passione verso il proprio mestiere. Un coinvolgimento messo in luce soprattutto nel cortometraggio, dove a intervistarle è lo stesso Roversi. «Solo la creatività di un italiano poteva riuscire a realizzare nello stesso tempo un calendario, un libro e un cortometraggio», ha commentato l’amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera durante la presentazione. La scelta di avere nel cast anche la modella transgender Indya Moore va in questa direzione: «Giulietta non deve avere ostacoli né confini, perché in fondo la mia è la ricerca di un’anima».
Proprio per questo il nudo è del tutto assente e non per scelta politica, ma filologica. «Ho ritratto tanti nudi nella mia vita, trovo che sia il modo più puro di celebrare la bellezza. Ma qui parlavamo di Giulietta e non aveva senso spogliare un sogno».