UCCISE FIDANZATA: SI SUICIDA DOPO CONDANNA IN APPELLO , 1 dicembre 2019
IL FEMMINICIDA SUICIDA - SI IMPICCA IN GIARDINO DOPO LA CONDANNA IN APPELLO A 30 ANNI DI CARCERE: FRANCESCO MAZZEGA, 38 ANNI, NEL 2017 SOFFOCÒ NADIA ORLANDO (21) CHE VOLEVA LASCIARLO, POI VAGÒ TUTTA LA NOTTE CON IL SUO CADAVERE IN MACCHINA - VENERDÌ ERA TORNATO A CASA DEI SUOI GENITORI, DOVE ERA AI DOMICILIARI CON BRACCIALETTO ELETTRONICO, DOPO AVER DETTO IN AULA ''NON MERITO IL PERDONO'' -
(ANSA) - Francesco Mazzega, condannato a 30 anni per la morte di Nadia Orlando, si è suicidato. L'uomo è stato trovato morto ieri sera nel giardino della sua abitazione, in Friuli, dove era agli arresti domiciliari. Venerdì in appello era stata confermata la condanna a 30 anni. Mazzega, di 38 anni, si è impiccato nel giardino di casa nella tarda serata di ieri. Dopo la sentenza di conferma della pena a 30 anni di carcere, l'uomo era tornato a casa dei genitori, a Muzzana del Turgnano, agli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico.
Come riporta il Messaggero Veneto sono stati i parenti a trovarlo; hanno chiamato i soccorsi e i sanitari del 118, arrivati subito, e per 40 minuti hanno tentato di rianimarlo. Nadia Orlando, di Vidulis di Dignano (Udine), aveva 21 anni quando fu uccisa a pochi passi da casa la sera del 31 luglio 2017 da Mazzega, che vagò con il cadavere in auto per tutta la notte. La ragazza voleva porre fine alla loro relazione.
UCCISE FIDANZATA: MAZZEGA IN AULA, NON MERITO IL PERDONO (ANSA) - "Non merito il perdono, ho paura anche a chiederlo vista la gravità di quanto fatto". È il concetto che Francesco Mazzega aveva espresso venerdì in Aula in una dichiarazione spontanea davanti ai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Trieste e ai familiari di Nadia Orlando. Mazzega aveva ribadito ancora una volta di non riuscire a capacitarsi di quanto aveva fatto e di non sapere come poteva essere accaduto. Aveva aggiunto di non riuscire nemmeno a sentir pronunciare più il suo nome, associato a un fatto tanto grave.
E proprio venerdì la Corte d'Assise d'Appello di Trieste aveva confermato la condanna a 30 anni di reclusione inflitta in primo grado applicando anche la misura di sicurezza di 3 anni di libertà vigilata, una volta espiata la pena. Condanna avverso la quale la difesa di Mazzega aveva annunciato l'intenzione di ricorrere in Cassazione. Nei prossimi giorni i giudici avrebbero dovuto esprimersi sulla richiesta di inasprimento della misura cautelare che avrebbe potuto riportare in carcere Mazzega avanzata dal Procuratore generale Federico Prato.