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 2019  dicembre 01 Domenica calendario

I trent’anni di Monte Carlo Nights

Monte Carlo Nights, il programma della notte di Radio Monte Carlo condotto da Nick the Nightfly e in onda tutti i giorni dalle 22 all’una, festeggia il trentesimo compleanno. Nel panorama radiofonico italiano MCN ha anticipato le tendenze invece che seguirle, lanciato nuovi talenti e, spesso, coinvolto artisti italiani e internazionali in jam session e concerti dal vivo memorabili. «I miei ricordi di questi anni a Radio Monte Carlo sono innumerevoli - dice Nick - a partire dall’indimenticabile intervista con Pino Daniele insieme a Pat Metheny, e poi Sting, George Benson, Peter Gabriel, Annie Lennox, Amy Winehouse, George Michael, Herbie Hancock, Wayne Shorter e Dee Dee Bridgewater. Nella living room della radio ho fatto suonare Ryuichi Sakamoto, Incognito, Brian Eno, Sarah Jane Morris, Tribalistas, Tuck & Patti, Ed Sheeran, Burt Bacharach e tanti altri».
Nick The Nightfly, un nome d’arte diventato ormai uno dei più conosciuti dell’etere.
«Ma il mio vero nome è Malcolm Mc Donald Charlton, metà scozzese da parte di mamma e metà irlandese da parte di papà. Il nome d’arte nacque per un’esigenza; agli inizi in radio mettevo solo musica ma quando il programma ha cominciato ad avere successo l’editore disse che dovevo inventarmi un nome d’arte. Malcolm non si traduce in italiano e così scelsi il nome dal titolo di un disco di Donald Fagen dell’82, The Nightfly ma non bastava. Allora decisi per Nick, suonava bene». 
«Nice One» è diventato il suo motto, ciò che dice sempre quando presenta un brano.
«E’ un intercalare anglosassone, in Italiano si dice "è una figata". Ormai è talmente mio che a "nice one" ho dedicato anche un disco. Ogni paese ha il suo modo di sottolineare una bella cosa e ho pensato che ormai molti italiani parlano inglese e "nice one" non è così difficile da capire».
Lei va in onda di notte, cos’ha di speciale quell’orario ?
«La notte è un momento straordinario, dove i ritmi si rallentano, si ha più tempo per sé e per le cose che si amano. Nel corso degli anni ho avuto anche tanti ascoltatori che con la mia musica in sottofondo lavoravano o studiavano, perché la radio, a differenza della tv, fa espandere il pensiero».
Si sarebbe mai aspettato un successo trentennale?
«È sorprendente che duri da così tanto tempo ma l’amore degli ascoltatori tiene vivo il programma. Una sera uscendo dal Blue Note (il locale di Milano di cui è direttore artistico e che lo ha festeggiato in questi giorni ndr) un signore mi passa accanto e dice: "Ti ascoltavo all’università, avevo una famiglia, poi mia moglie mi ha lasciato e anche mia figlia non mi parla più ma Monte Carlo Night è la compagna che non mi lascerà mai". Ed è sparito nel buio della notte. Mi sono commosso e lo sono anche mentre lo racconto».
Prima di fare il dj prestava la voce ad alcuni progetti di italo-dance. Com’era quel periodo della sua vita artistica?
«Lavoravo come corista e collaboravo con Claudio Cecchetto sia come autore che come autore. Ho cantato sui dischi di Sabrina Salerno, degli Era Ora, Sandy Marton e Tracy Spencer. Ma ho lavorato anche per Alice, Franco Battiato e Celentano. Ad Adriano piaceva il suono della mia voce, l’accento scozzese un po’ meno».
Quest’anno MCN ha ammesso nel proprio salotto Dario Faini in arte Dardust, autore, compositore e produttore che sta firmando alcune tra le più interessanti produzioni italiane. Con lui si accende la Dardust Night, ci spiega la scelta?
«Lo seguo dal suo primo album ed è stato spesso ospite del programma. È uno dei pochi artisti che mescola classico ed elettronica. Un‘apertura verso sonorità diverse. Abbiamo tante cose in comune e tante altre meno ma è proprio quello che mi interessa, voglio conoscere e far conoscere il suo mondo».
Lei scrive anche musica e canzoni , vero?
«Sì, scrivo la mia musica e ho scritto anche un pezzo per Andrea Bocelli. Si intitola Semplicemente, con il testo di Maurizio Costanzo ed è stata un’esperienza importante. L’ultimo album l’ho pubblicato alla fine del 2018 ma lo ritengo attualissimo, si intitola Be yourself e contiene tutte musiche originali con una super band e tanti ospiti. Ci sono gli Incognito, Nicola Conte, Fabrizio Bosso e nei dodici brani in scaletta mi sono divertito a cantare una mia storia personale attraversando le città del mondo. Non manca l’Italia, dove ho imparato a conoscere me stesso. Prima di arrivare qui non avevo ancora capito chi ero, ma grazie al vostro Paese ho trovato la mia strada. Ma non mi sono dimenticato della mia Scozia e agli amici d’infanzia in un pezzo che ho intitolato Old friend».