Il Messaggero, 1 dicembre 2019
Ancora il derby tra panettone e pandoro
Chissà se quest’anno a partita finita sulla tavola natalizia degli italiani il derby panettone-pandoro sarà ancora vinto dal primo. L’anno scorso è andata così, anche se di misura, con il panettone tradizionale che ha venduto 29.347 tonnellate e il pandoro tradizionale che si è fermato a 27.657. È ancora presto per saperlo, di certo però il brutto tempo delle ultime settimane sembra aver invogliato i consumatori ad acquistare già i dolci di Natale. La tendenza riscontrata nei supermercati fa ben sperare, dopo il leggero calo dello scorso anno. Nel Natale 2018, le aziende aderenti all’Unione Italiana Food avevano infatti registrato un decremento dei volumi pari a un -2,1% nelle vendite di panettoni, pandori ed altri lievitati natalizi: 78.179 tonnellate rispetto alle 79.886 consumate nel 2017.
FATTO A MANOUn segno però nettamente positivo aveva riguardato la nicchia dei prodotti più innovativi del settore dei lievitati da ricorrenza. «Torte di Natale e in particolare i panettoni nella versione speciale afferma Stefano Zancan, presidente degli industriali del settore forno – hanno evidenziato una crescita interessante, segnando un +5%». «Molti italiani aggiunge – sono attirati dalle novità ed hanno voglia di sperimentare, accanto ai classici, anche le nuove versioni, con ingredienti più intriganti e di tendenza. E le aziende lavorano per poter garantire proprio questo, il continuo sviluppo di prodotti che, pur non snaturando l’identità di panettone e pandoro, diano però soddisfazione anche a chi è in cerca di un nuovo prodotto da gustare».
La voglia di prodotti speciali è dimostrata anche dagli incrementi della produzione artigianale che secondo Csm Bakery Soluzion e Nielsen ha segnato nel 2018 un +8,4% rispetto all’anno precedente. Secondo Nielsen, il prodotto industriale in quantità vale quattro volte e mezzo il mercato artigianale (82% contro il 18%), ma a livello economico i 217 milioni di euro di giro d’affari dei soli panettoni invece si equivalgono. È stato calcolato che gli italiani spendono 109,8 milioni di euro per i panettoni industriali e 107,3 in quelli artigianali.
Dodici milioni sono le famiglie che non rinunciano per nessun motivo al panettone: 9.7 milioni scelgono esclusivamente il panettone industriale attratte da un prezzo conveniente e lo propongono a colazione, merenda o dopo pasto; 2,3 milioni quelle che preferiscono l’artigianale. Queste ultime, dislocate principalmente al nord ovest, spendono in media 20.1 euro al chilogrammo, quattro volte di più rispetto alla versione proposta nella grande distribuzione organizzata.
L’acquisto del prodotto artigianale viene fatto nella pasticceria (65%), in panetteria (19%) e nei negozi specializzati (8%), ma si fa largo l’e-commerce. L’età media di chi preferisce il prodotto industriale è 51 anni; più giovane (47 anni in media) è l’amante dell’artigianale.
IL COMPARTOAll’interno del settore complessivo dei prodotti da forno industriali (biscotti, fette biscottate, crackers, merendine, torte) i dolci di Natale sono comunque solo una voce, neanche la prevalente. L’intero comparto ha un valore di circa 5,5 miliardi di euro, grazie a un consumo medio pro capite degli italiani di 15,6 chili l’anno e a una consistente esportazione. «Come sempre afferma Zancan – è difficile fare previsioni su questo Natale perché il periodo di consumo è molto lungo e quindi le valutazioni concrete si possono fare solo in chiusura dell’anno. Al momento siamo fiduciosi che gli italiani vogliano confermare il loro consueto attaccamento ai dolci della tradizione italiana, panettone e pandoro, che, ricordo sempre, vantano la Denominazione riservata, a tutela del consumatore».