ItaliaOggi, 30 novembre 2019
La Ue aumenta i soldi per lo spazio
Telefonare da un aereo o nel deserto, geolocalizzare una consegna oppure misurare la deforestazione legata alla cultura dell’olio di palma: gli oggetti che volano sopra le nostre teste assumono un posto sempre più importante per soddisfare alcune necessità di tutti i giorni. Lo spazio è diventato un insieme di infrastrutture per la vita quotidiana per il direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Jan Wörner. Se a questo si aggiungono l’esplorazione dei pianeti e le missioni militari, è nello spazio che si gioca una gran parte della sovranità dei Paesi. L’Europa ne è consapevole. La commissione europea prevede di destinare 16 miliardi di euro per stimolare la leadership spaziale dell’Unione europea dopo il 2020. Il Vecchio Continente è un gigante dello spazio, grazie al programma Ariane (martedì 26 novembre c’è stato il 250° lancio), ma rischia di essere distanziato da Stati Uniti e Cina che possono contare su un budget delle proprie agenzie spaziali più importante, rispettivamente, di cinque e due volte e mezzo rispetto a quello dell’Esa. Intanto, Parigi ha deciso di aumentare a 2,5 miliardi di euro la propria partecipazione all’Esa, rispetto ai 2 mld di tre anni fa, secondo quanto ha riportato Le Monde, con l’ambizione di diventare il primo contribuente davanti alla Germania.Da parte loro, i 22 ministri europei, con delega allo spazio, dei paesi membri dell’Esa si sono ritrovati a Siviglia, in Spagna, e hanno ottenuto la crescita del 20% del proprio budget rispetto ai 10 miliardi accordati a Lucerna (Svizzera) nell’ultima conferenza, nel dicembre 2016. Dovranno ripartire i 12 miliardi di euro, in tre anni, relativamente a differenti progetti coprendo l’accesso allo spazio, l’esplorazione, la competitività industriale, le scienze, la sicurezza e la protezione. Questi i settori sui quali si punterà con maggiori investimenti.