ItaliaOggi, 30 novembre 2019
Zanzare geneticamente modificate per combattere contro la malaria
La malaria rialza la testa. O meglio, nonostante i progressi fatti a livello globale, in quei Paesi dove la malattia colpisce duro i casi mortali stanno gradualmente aumentando. Se ogni anno circa 435 mila persone muoiono nel mondo per questa malattia infettiva, la metà delle vittime proviene da sette Stati africani, tra cui il Burkina Faso. Proprio qui si sta sperimentando una innovativa lotta alla zanzara, insetto vettore dei parassiti, che si basa sulla biotecnologia.Come ha raccontato il quotidiano inglese The Guardian, nell’ex colonia francese si sta svolgendo uno studio con al centro la tecnologia del gene drive: verranno rilasciate zanzare geneticamente modificate nel tentativo di spazzare via gli insetti vettori della parassitosi. Come? Lo ha spiegato Moussa Namountougou dell’Istituto di ricerche e scienze della sanità di Bobo-Dioulasso, la seconda città più grande del Burkina Faso. «Stiamo sviluppando zanzare che possono generare solo esemplari maschi, sterili, che pur accoppiandosi non avranno prole: in questo modo si ridurrà la popolazione delle zanzare femmine, l’unico genere che punge e che causa la diffusione della malattia. Per far questo abbiamo lavorato sul Dna, togliendo la parte di codice genetico che nella riproduzione può generare zanzare femmine».
Nel centro di ricerca, in una sorta di fabbrica di insetti, si stanno creando e allevando le zanzare modificate geneticamente. «Una tale spinta genetica non è mai stata rilasciata in natura», ha affermato Namountougou. Le zanzare modificate geneticamente vengono rilasciate nel villaggio di Bana: capanne di fango, niente fogne, niente elettricità... Una condizione comune a tanti altri insediamenti del Burkina Faso. «Abbiamo due problemi principali qui», ha detto al Guardian l’anziano del villaggio, Tchessira Sanou, «l’inquinamento delle acque e la malaria. Un tempo andavo nella foresta per raccogliere bastoni e foglie da alberi e arbusti per curare i sintomi della malattia. Ora riceviamo zanzariere dal governo e abbiamo medicine, ma la malattia persiste. Anche se nessuno muore, la malaria ha un impatto enorme».
L’impressione dell’anziano è confermata da Sami Palm, direttore dell’ospedale statale di Bono-Dioulasso. «Stiamo riscontrando sempre più problemi con la resistenza del parassita alle medicine e delle zanzare, sempre meno sensibili agli insetticidi. Inoltre, ci sono molte aree remote del Paese che non possiamo raggiungere».
Se la sperimentazione avrà successo, dopo la malaria si potrà testare la stessa strategia per combattere Dengue, Zika e Chikungunya.