https://www.lettera43.it/la-galassia-delle-influencer-di-estrema-destra/, 30 novembre 2019
La galassia delle influencer di estrema destra
Donne, estremiste di destra, qualcuna pronta ad armarsi o armata. Quasi tutte molto attive sui social. Ha fatto il giro del mondo l’immagine della “Miss Hitler” Francesca Rizzi, 36enne del Milanese, rappresentante dell’Italia al raduno di neonazisti di Lisbona dello scorso agosto. La biondissima militante di Autonomia nazionalista, nel sottobosco lombardo dell’estrema destra, con aquila e svastica tatuati sulla schiena ed esibiti in Rete, era stata proclamata «l’ariana più bella del mondo» a un concorso del Facebook russo, Vk. Contenitore e valvola di sfogo della galassia internazionale nazifascista. Francesca non aveva peli sulla lingua sui «giudei maledetti», «subumani che devono sparire dalla faccia della terra».
LA SERGENTE HITLER
Come la “sergente maggiore Hitler” Antonella Pavin, madre e impiegata incensurata della rete sgominata dalla Digos e dall’antiterrorismo intenzionata a ricostituire il Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori. Pavin, 48enne del Padovano, afferma convinta che «non esistevano le camere a gas» e che «ad Auschwitz e negli altri campi di concentramento c’erano le piscine». Sui social postava di dar fuoco ai nomadi. E sempre su Vk se la prendeva con i «froci» del gay pride, «la cosa più schifosa è che ad appoggiare questi rifiuti c’erano anche famiglie. E poi la gente mi critica perché sono nazista» vergava. «Lo sarò fino alla morte perché quando morirò sarò contenta di aver ripulito il mondo. Sempre Heil Hitler e rogo per gli infami».
Annika Stahn, alias Franziska, cover girl dei neonazi tedeschi.
«SOLO FRASI IN LIBERTÀ»
Ora quei post sono cancellati. Gli account di Francesca, Antonella e degli altri 19 neonazisti indagati bloccati. Le loro case perquisite, uno di loro arrestato per detenzione di un fucile a pompa e munizioni da guerra. Nell’armamentario di Pavin c’era un volantino di minacce contro il deputato del Pd Emanuele Fiano, ebrei figlio di un deportati ad Auschwitz, tra i bersagli con Liliana Segre e Laura Boldrini degli anatemi deliranti delle fan di Hitler. Dicono adesso, «soltanto frasi scritte in libertà, che non fanno male a nessuno». In realtà, traspare dalle intercettazioni, ben consce ai tempi di poter essere attenzionate e prudenti nel fare apparire quelle foto e quelle frasi su Facebook. Le due donne di punta della rete si consignavano su come non essere oscurate.
Franziska è il volto da copertina della rivista tedesca dell’estrema destra è Arcadi
LE GRANATE E LE ROSE
Come altre donne delle cosiddette nuove destre, Francesca e Antonella avevano un ruolo mediatico o di coordinamento. Una minoranza che, anche nel sottobosco europeo e dei suprematisti bianchi americani, cresce per visibilità alle sfilate, accanto agli uomini, e nel reclutamento e nela propaganda in Rete. In Germania il fenomeno è diventato evidente con le coppie di neonazi apparse insieme alle recenti parate nell’Est, e tra i cortei di ragazzi identitari dell’estrema destra austriaca. Il volto da copertina della rivista tedesca dell’estrema destra è Arcadi, rivolta ai giovani, è la 22enne Annika Stahn, studentessa di Germanistica e patriota. Franziska sui social network e sul suo blog Radikal feminin che ha come logo una granata e una rosa.
LE INFLUENCER NERE
I suoi account – seguitissimi dalle community – su Facebook e Twitter sono stati bloccati. Il blog delle granate e delle rose non è aggiornato dal 2018, ma i post e i video del credo restano disponibili. Franziska mantiene un aspetto esteriore più puro della miss Hitler italiana: niente tatuaggi e trucco leggerissimo. Il modello proposto è di «femmine anti-femministe». Radicali perché attratte da famiglie antiche, con molti figli, e da ambienti bucolici da Arcadia, ripuliti dagli immigrati e da altre contaminazioni. Le “influencer nere” sono religiose, parlano degli autori e del genere fantasy nel pantheon delle estreme destre. E di come entrare nell’esercito. Di guerra agli immigrati e a quelle che chiamano teorie del gender.
Brittany Pettibone, fan di Salvini, e il fidanzato Martin Sellner, leader degli identitari austriaci.
LA FAN ALT RIGHT DI SALVINI
Tra Twitter e Instagram conserva più 150 mila follower l’americana trapiantata a Vienna Brittany Pettibone, 27enne eroina dell’alt right e gran fan del rosario di Matteo Salvini («what a man»). Pettibone resiste su Twitter, perché modera abbastanza i toni nonostante sia l’esempio della trasversalità delle estreme destre: reti locali, o nazionali, che si frequentano e si intrecciano in un sottobosco internazionale in espansione grazie al sommerso del deep web. Pettibone, l’influencer californiana «pro bianchi» e pro Steve Bannon, che si è costruita un nome negli Usa, è la compagna del leader del Movimento identitario austriaco (Ibö) Martin Sellner, 30enne viennese, frequentatore di ambienti neo-nazisti dall’adolescenza.
Far uscire allo scoperto, nei video e ai comizi, le militanti femminili è parte del marketing del Movimento identitario
Tra Twitter e Instagram conserva più 150 mila follower l’americana trapiantata a Vienna Brittany Pettibone, 27enne eroina dell’alt right e gran fan del rosario di Matteo Salvini («what a man»). Pettibone resiste su Twitter, perché modera abbastanza i toni nonostante sia l’esempio della trasversalità delle estreme destre: reti locali, o nazionali, che si frequentano e si intrecciano in un sottobosco internazionale in espansione grazie al sommerso del deep web. Pettibone, l’influencer californiana «pro bianchi» e pro Steve Bannon, che si è costruita un nome negli Usa, è la compagna del leader del Movimento identitario austriaco (Ibö) Martin Sellner, 30enne viennese, frequentatore di ambienti neo-nazisti dall’adolescenza.
LE MILITANTI IN PRIMA LINEA
Anche Sellner, studente di filosofia, attraverso Brittany ha intessuto relazioni con l’alt right dei suprematisti americani. Nonostante da quest’anno, come dal 2018 nel Regno Unito, gli sia stato vietato l’ingresso negli Usa, a causa di trascorsi ammessi e reiterati: le svastiche, da 17enne, disegnate sulle sinagoghe, poi i pellegrinaggi ai memoriali della Wehrmacht con i neonazi e gli scontri con gli attivisti di sinistra. Non ultima, nel 2019, la perquisizione dell’appartamento e il sequestro di pc e telefoni, per le indagini su una sospetta organizzazione terroristica. Eppure Sellner continua a essere la star dei giovani identitari nell’area tedesca: far uscire allo scoperto, nei video e ai comizi, le militanti femminili è parte del marketing del suo movimento.
“REBELLANIE” E CASAPOUND
La pagina Facebook in tedesco “Donne e ragazze identitarie” – bloccata – contava più di 6 mila iscritte alle discussioni. Ma su Vk amico, sui gruppi Whatsapp e sulle piattaforme video continuano ad attrarre audience identitarie come la tedesca Melanie Schmitz, alias Rebellanie, 25enne fotografata con davanti a una bandiera di CasaPound, o come l’austriaca Alina Wychera ,che sotto lo pseudonimo Alina von Rauheneck ha diffuso il video “Proteggere l’Europa” per il presidente della Repubblica. Come il Movimento identitario, in Italia anche CasaPound manda avanti delle militanti: le donne sono circa il 21% degli esponenti, tra loroMaria Bambina Crognale è stata una leader del progetto di sindacato. Carlotta Chiaraluce, 35enne coordinatrice romana di CasaPound è una delle donne più in vista del movimento, come l’alter ego milanese Angela De Rosa.
LE AUSILIARIE PRO EVA BRAUN
Da anni Forza Nuova, a cui erano vicino o legati Pavin e altri indagati sul tentato Partito nazionalsocialista italiano, ha una sezione femminile. Tra le iscritte, appena il 12% tra i neofascisti di Roberto Fiore, spicca la candidata alla Camera Desideria Raggi (per il “reddito di maternità”). Altre reti italiane di donne di estrema destra sono, al Nord, il Servizio ausiliario femminile (dall’omonima sezione nella Repubblica di Salò), dei neonazi dei Dodici raggi (un simbolo delle Ss), dove le naziskin stampano e diffondono volantini con Eva Braun. E le sempre più aggreganti Identitarie, il ramo femminile dei giovani identitari guidato da Eleonora Pamphili. Gruppi ben collegati tra loro perché molto solidali – ma solo tra donne bianche e molto intolleranti.