Corriere della Sera, 30 novembre 2019
Morgan al piano, il ricordo del padre
Ci sono momenti in cui le bardature dello show cadono, lasciando il posto a irruzioni viscerali inaspettate. Ci sono momenti in cui la grammatica dei sentimenti si esprime attraverso una canzone, non importa quale. Ci sono momenti in cui è importante essere leggeri per lasciarsi trasportare. L’altra sera, Morgan era ospite di Adrian (Canale 5, giovedì, ore 21.30). Prima, nel nome del rock, si è molto dimenato in un duetto con Adriano Celentano, sulle note di «Un bimbo sul leone». Poi ha voluto cantare uno storico brano di Celentano, «Conto su di te», per ricordare il padre morto suicida quando lui aveva solo 16 anni. Morgan si siede al pianoforte: «Mio padre un giorno mi chiama e mi fa sentire una canzone di Celentano, la storia di un padre che dice a un figlio “Conto su di te”. Questa cosa mi spaventò perché era un messaggio preciso. Non mi ha detto cosa aveva intenzione di fare, ma me l’ha detto con una canzone. Poi è venuto a mancare qualche tempo dopo. Ora la voglio cantare come se la cantassi a mio padre. Non so se ce la farò a cantarla tutta, forse non arrivo al ritornello. Non è solo il fiato, è il cuore». L’interpretazione era gravata dall’emozione e la canzone stessa non è delle migliori fra quelle interpretate da Celentano: «Conto su di te / Perché tu sei mio figlio / Conto su di te / Non pretendo e non voglio / Che diventi un re / Né un campione sul miglio / Ma soltanto che / Tu faccia sempre del tuo meglio…».
Eppure Morgan era finalmente Marco Castoldi, era indifeso, era nudo. Sono questi i momenti che «smontano» la televisione, non altri. Morgan ha voluto essere gentile con il suo ospite dicendogli che in passato ha portato la «verità» nei meccanismi televisivi. Non sempre il silenzio è verità, non sempre le prediche sono verità, più spesso si apparentano all’ideologia. Poi sono arrivati i giornalisti compiacenti e compiaciuti e lo show ha subito perso quel momento di incanto.