Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  novembre 29 Venerdì calendario

Tutte le mamme cantano le stesse nenie ai loro bebé

Ninne nanne, serenate, musica da ballo hanno caratteristiche comuni in tutto il mondo. La prova arriva da uno studio comparativo, faraonico, messo in piedi dal Music Lab dell’università di Harvard che ha voluto scandagliare la veridicità dell’affermazione che la musica sia un linguaggio universale. Una squadra di antropologici, psicologi, musicologi, linguisti, specialisti del trattamento dei dati, guidati da Samuel Mehr, direttore del Music Lab di Harvard, ha comparato le ninne nanne e canzoni d’amore di 315 popoli e facenti parte del repertorio dell’università di Yale, uno dei più grandi al mondo, mettendo in evidenza gli elementi comuni di queste musiche che uniscono tutti i popoli e attraversano il globo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science con il titolo, «Universalità e diversità delle canzoni umane», e ripreso da Le Monde.Sono state create due banche dati: la prima riunisce 5 mila documenti etnografici di 60 comunità del mondo che descrivono canzoni, brani, il contesto, l’auditorio. La seconda raccoglie registrazioni realizzate in 30 regioni culturali di quattro tipi di canti: canzoni d’amore, di assicurazione, per ballare e per addormentare i bambini. Questi dati sono stati sottoposti a esami informatici e sono stati anche fatti ascoltare a una trentina di esperti, tra musicisti e musicologi e a 30 mila uditori «naïf». Dalla ricerca è emerso che la funzione culturale e le caratteristiche acustiche delle canzoni hanno caratteristiche comuni al punto che è possibile distinguere un canto religioso da una danza anche se non appartiene alla nostra cultura. In conclusione, la scoperta è stata quella di una sorta di grammatica musicale comune pur in presenza di differenze, specie fra Occidente e Oriente.