Corriere della Sera, 29 novembre 2019
Vita media più corta per gli americani
Per il terzo anno consecutivo l’America, pur spendendo quasi il doppio degli altri Paesi avanzati per la salute dei cittadini, vede accorciarsi la loro vita media. Le cause del fenomeno, che non ha riscontro in altri Paesi avanzati, sono diverse. Sul piano numerico gli incrementi maggiori sono quelli dei suicidi e delle morti per overdose, legate soprattutto all’enorme diffusione di antidolorifici a base di oppio che hanno creato dipendenza in milioni di americani. Crescono anche malattie cardiovascolari ed epatiche, ma il rapporto pubblicato dal Journal of the American Medical Association utilizzando i dati delle agenzie federali indica una generale erosione dello stato di salute degli americani, dovuto soprattutto a obesità e diabete, una malattia che ormai colpisce molto anche i giovani. Questi rapporti, pubblicati annualmente a partire dal 1959, hanno a lungo segnalato continui aumenti delle aspettative di vita. Ma, dopo la forte crescita degli anni 70, questi progressi si sono ridotti fino a registrare per la prima volta un’inversione di tendenza nel 2014. Il peggioramento relativo rispetto agli altri Paesi è, però, cominciato prima: è dal 1998 che il gap tra gli indici della salute degli americani e quelli dei cittadini degli altri Paesi industrializzati, si allarga, a danno degli Usa. In parte ciò dipende da fattori di lungo periodo che sono stati già affrontati, come gli effetti della grande diffusione del fumo, soprattutto tra le donne, negli anni 60 e 70. Da allora il fumo negli Usa è stato «criminalizzato» portando a un drastico calo nel consumo di sigarette (altro discorso è il caso recente, divenuto improvvisamente drammatico, del vaping). Le conseguenze in termini di decessi di quell’impennata si vedono, però, solo oggi, quasi mezzo secolo dopo.
Ma i dati federali contengono anche la denuncia implicita dei ritardi coi quali il Paese si è mosso per contrastare la diffusione dell’uso di antidolorifici divenuti una vera e propria droga dei poveri, prescritti in milioni di dosi da medici senza scrupoli, sotto la spinta di aziende produttrici interessate solo a moltiplicare i profitti. Governo latitante sugli oppiacei e apparentemente impotente davanti al deterioramento delle abitudini alimentari di una popolazione ormai massicciamente obesa nella quale quasi un cittadino ogni tre (100 milioni di abitanti) è diabetico o prediabetico.