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 2019  novembre 29 Venerdì calendario

Il business del padel

Non fa bene soltanto alla salute di chi lo pratica, ma anche a quelle imprese che dopo un periodo di grosse difficoltà economiche riescono a risollevarsi grazie allo sport del “momento”: il padel. È il caso della Forgiafer, azienda bresciana specializzata nella produzione di cancelli e recinzioni in ferro battuto, che sotto il marchio «Italian Padel» ha avviato nel 2015 una riconversione parziale del proprio business e ha conquistato oggi una posizione europea di tutto rispetto nella produzione di campi di padel, un’attività agonistica in netta crescita nel nostro Paese. Insomma, una bella storia di ripresa economica aziendale tricolore dovuta allo sport che, in generale e a livello mondiale, nel 2018 ha fatturato – secondo Nielsen Sports -, 130 miliardi (il 5,5% in più rispetto al 2017).
Cosa è il padel
Conclusosi a Roma il 9 novembre 2019 l’11° campionato europeo di Padel tennis a 14 nazioni – che ha visto i due team della nostra Nazionale arrivare al primo posto con gli uomini che hanno battuto la Francia e al secondo posto con le donne che sono state invece battute dalla Francia -, i numeri dicono che il padel è uno sport che sta avendo notevoli margini di crescita nel nostro Paese. Infatti, dei 10 campi e 300 tesserati del 2014 si è passati oggi – a distanza di soli 5 anni – a ben 1.100 campi e a quasi 9.000 tesserati agonisti. E se tutto va bene potremmo ospitare i Mondiali nel 2020, visto che la Federazione ha avanzato la candidatura.
I riflessi sull’economia
Di questi numeri “sportivi” in netta crescita ne ha beneficiato dunque anche la Forgiafer che con «Italian Padel» ha fatto dello sport del momento una ragione di sopravvivenza. Da un fatturato di 2,6 milioni del 2016 (erano 7,5 nel 2007), l’azienda fondata da Claudio Galuppini è passata a un fatturato 2019 di circa 5 milioni. Fino a oggi «Italian Padel» ha realizzato e installato 348 campi (di cui 44 all’estero), mentre altri 36 sono da consegnare. Se totalmente convertita alla produzione di soli campi (la produzione di cancelli e recinzioni in ferro battuto è infatti l’altra metà del business della Forgiafer) il marchio «Italian Padel» potrebbe superare la produzione di 1.000 unità all’anno, senza bisogno di accedere a ulteriori investimenti. «I campi con il nuovo brand Italian Padel – dice Galuppini- sono già alla quinta ingegnerizzazione, tra i migliori al mondo e con la marcatura Ce obbligatoria per le strutture che costituiscono il campo e capaci di resistere a raffiche di vento che vanno oltre i 100 chilometri orari». Insomma, soltanto 4 anni fa la situazione economica aveva portato la Forgiafer a perdere in pochi anni oltre il 65% del fatturato, con una riduzione degli addetti interni da 56 a 27 unità e oggi, grazie al padel, la situazione è nettamente cambiata.
Nel settore ci sono altre aziende che costruiscono campi da padel come, giusto per citare alcune delle più significative, la Padel M2 (un rivenditore di campi esteri nel notro Paese) e i produttori italiani Merli Sport e Serena Padel.
La storia di una riconversione
La Forgiafer ha attuato, in 28 anni di vita, ben tre riconversioni. Dal 1991, anno della sua fondazione, e per pochi anni l’attività (in una officina di 100 mq) era quella della semplice saldatura generica di opere in ferro. Nel 1997 la prima riconversione con la più complessa forgiatura del metallo. Ma ecco l’arrivo in quegli anni dei presupposti per la seconda riconversione: la diffusione nel mercato italiano di prodotti forgiati cinesi a un quinto del costo di produzione. Così Galuppini ha realizzato dal 2002 al 2008, grazie a nuovi macchinari, cancellate e recinzioni standardizzate in ferro battuto. Ma nel 2008 ecco l’arrivo dei motivi della terza riconversione: la grande crisi che non ha risparmiato nemmeno questo settore facendo perdere a Forgiafer in pochi anni grosse quote di ricavi. Ma nell’ottobre del 2015, appunto, l’ultima opportunità; il padel.
Oggi l’azienda è disposta su 26.000 metri quadrati, 14.000 dei quali coperti da capannoni per produzione, verniciatura e magazzino. Nei locali sono installate 8 isole di saldatura robotizzate, 3 delle quali oltre i 20 metri lineari. L’azienda dispone inoltre di presse e foratrici automatizzate, un taglio laser e oltre 60 macchinari, con un impianto di verniciatura a polvere automatizzato e forno dedicato.