wittgenstein.it, 28 novembre 2019
“Come possiamo pensare”
Lunedì a Schio un consigliere comunale del PD ha proposto – in vista della Giornata della Memoria e in ricordo delle deportazioni – una mozione per disporre 14 “pietre d’inciampo” in ricordo di altrettanti cittadini deportati e uccisi nei lager nazisti, di cui ha indicato i nomi e i lager in cui vennero uccisi: “proposta oggi per fare in tempo a disporle per la Giornata della Memoria”. I consiglieri del centrodestra hanno però presentato un emendamento perché nella mozione fosse inserita anche la richiesta di commemorazione per i 54 morti nell’eccidio di Schio, un famigerato e terribile massacro compiuto nel carcere di Schio in ritorsione antifascista dopo la fine della guerra, per “evitare volgari e superficiali strumentalizzazioni, nel rispetto delle reciproche memorie storiche”. Il consigliere autore dell’emendamento ha quindi recitato in aula nomi e generalità dei 54 uccisi, chiedendo che nel testo della mozione fossero aggiunte equivalenti commemorazioni di questi ultimi: “per superare il clima di guerra civile perpetuo”. Successivamente altri responsabili del centrodestra hanno detto al Giornale di Vicenza che “Queste iniziative rischiano di portare di nuovo odio e divisioni a Schio” e “Come possiamo pensare di ricordare solamente qualcuno, a discapito di altri? Non è forse questa un’altra forma di discriminazione?” (la discussione è tutta qui da 2:23:00).
L’emendamento è stato respinto coi voti di diversi consiglieri apparentemente seccati da entrambe le richieste, e la mozione per le pietre d’inciampo è andata al voto inalterata.
Ed è quindi stata respinta con sedici voti contrari contro cinque favorevoli. Scongiurate le pietre d’inciampo.