ItaliaOggi, 27 novembre 2019
Violenti pure i maschi tedeschi
Anni fa fece scandalo da noi, la notizia che una signora giudice in Germania aveva inflitto una condanna mite, quasi simbolica, a un immigrato sardo che, per un paio di settimane, aveva segregato e violentato la compagna polacca decisa a lasciarlo. La magistrata si giustificò: aveva tenuto conto della particolare mentalità e delle tradizioni della Sardegna. Una giudice razzista? Di sicuro non leggeva i giornali: i maschi tedeschi picchiano, violentano e uccidono mogli e amiche come gli italiani, forse di più. E anche svedesi e norvegesi non si comportano meglio. Difficile fare paragoni e orientarsi tra le statistiche, in rapporto alla popolazione, ma sicuramente siamo alla pari. Gli uomini che si comportano come bestie non sono più numerosi al Sud. In quanto ai pregiudizi, ricordo che decenni fa, quando ero giovane cronista a Torino, quando i giornali locali scrivevano «delitto d’onore» si trattava di un immigrato tradito, quando leggevo «dramma della gelosia» era un marito sabaudo.In Germania, nell’ultimo anno, le violenze domestiche sono aumentate, nonostante le varie campagne promosse, ma sono diminuiti gli omicidi. Ogni ora una donna subisce percosse e violenze, ogni giorno una rischia la vita, e ogni tre giorni si ha una vittima: 122 donne uccise dai compagni, nel 2017 erano state 147. Secondo il Bundeskriminalamt (Bka), la polizia federale, i casi di violenza domestica nel 2018 sono stati 140.755, in leggero aumento rispetto ai 138.893 dell’anno precedente. La statistica è dettagliata, dalle percosse agli stupri, allo stalking, al tipo d’arma usata, coltelli, bastoni, rivoltelle, e le vittime sono in stragrande maggioranza donne, l’81,3%, pari a 114.393 casi, con un aumento di poche centinaia. In aumento anche gli uomini picchiati e feriti dalle compagne: 26.362 contro 24.928. Non è che le donne siano più violente, probabilmente sono gli uomini a vergognarsi di meno, e osano denunciare le compagne. In nome del politically correct non si precisa l’etnia di vittime e di colpevoli, ma le differenze tra tedeschi e immigrati, sempre che ci siano, sono minime.
Il Bka ritiene che le cifre non siano precise per difetto: riportano solo le violenze denunciate dalle vittime, il numero delle donne che subisce in silenzio è molto più alto. Le donne vittime di violenze nella loro vita sono almeno 12 milioni, una su tre. Per la ministra della famiglia, Franziska Giffey, socialdemocratica, «i dati del Bka sono scioccanti… ciascuno di noi, nella sua cerchia di amici e conoscenti, conosce qualche donna vittima di violenze domestiche, la vicina di casa, la collega in ufficio, o la propria sorella».
Le violenze sono diffuse in ogni ceto sociale, tra i ricchi e tra i disoccupati, questo è un altro pregiudizio da sfatare che le violenze siano provocate da difficili condizioni economiche. Ma le case per le donne dove le vittime possono trovare rifugio con i figli sono ancora insufficienti, ha ammesso Frau Giffey. I posti disponibili sono circa 7 mila, un quinto di quanti sarebbero necessari. E il governo ha stanziato per l’anno venturo 120 milioni di euro per creare nuove case famiglia, e per centri di consulenza.