Avvenire, 27 novembre 2019
Crystal meth, la nuova droga diffusa in Europa
Voci allarmanti ed allarmate arrivano dall’ufficio della dogana di Essen, in Germania; per tutti ha parlato, in un’intervista al quotidiano olandese Ad, un loro rappresentante, Heike Sennewald. «Basta, non ne possiamo più!» ha detto. «Non abbiamo abbastanza personale per contenere i carichi di droga che arrivano dai Paesi Bassi. Ne abbiamo trovata ovunque: nei pannolini, nel silicone per la chirurgia estetica, nelle confezioni del loro tipico formaggio. Abbiamo una mappa aggiornata sino a ieri, a cominciare dal 21 ottobre, con le partite di sostanze stupefacenti rinvenute ogni giorno; l’ultima nella biancheria intima di un ragazzo di 27 anni ( 54 grammi di cocaina) e in un camioncino (505 piante di cannabis)». Accade anche il contrario: per esempio automobili che da Stoccarda oppure Monaco di Baviera al mattino presto entrano in Olanda, fanno rifornimento e in poche ore sono già di ritorno.
Ma quello che ora preoccupa maggiormente nel cuore dell’Europa – dove il commercio e il consumo di stupefacenti è in allarmante aumento – è l’esportazione di una droga sintetica pesante chiamata “crystal meth”, a base di metanfetamina, scoperta negli Stati Uniti d’America, lavorata con prodotti di uso casalingo fra cui anticongelanti e batterie. Il senso iniziale di euforia sparisce molto prima che per gli altri narcotici in commercio, lasciando posto alla depressione e all’impellente desiderio di consumarne subito un’altra dose: creando quindi un’immediata dipendenza. Altrimenti si diventa aggressivi, paranoici, in preda ad istinti suicidali. Si può iniettare, aspirare, fumare. La morte arriva per infarto o per coma
profondo, da cui non si esce più. Per la produzione europea i Paesi Bassi sono al primo posto. All’inizio era destinata solo al mercato estero, a causa del suo alto costo, che per un grammo di cocaina era 50 euro; mentre di “crystal meth” 4 volte di più. Dal 2018 i prezzi sono scesi e i consumatori sono aumentati. Nel 2019 ai confini tedeschi ne sono state sequestrate quantità raddoppiate rispetto al 2016.
Frank Buckenhofer del sindacato di polizia GdP pensa che «l’Olanda si sia resa conto di quanto la sua politica di concedere tanta libertà in questo campo non abbia dato i risultati sperati». «I trafficanti di droga sono molto furbi, sanno come evadere i controlli della dogana», ha aggiunto. «Inoltre quando riceviamo una soffiata di un carico in partenza, non abbiamo comunque abbastanza agenti da lasciare tutto il giorno in attesa sull’autostrada. Abbiamo bisogno di rinforzi sostanziosi». Che non ci sono