il Giornale, 26 novembre 2019
Le prime email? Erano buste di argilla
Una scoperta eccezionale. È avvenuta in Irak, durante una campagna di scavi condotta dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Ateneo di Siena e quello iracheno di Al-Qadisiyyah. In quella che fu la Mesopotamia, sono state ritrovate grandi porzioni di buste in argilla, databili all’inizio del II Millennio a.C., usate per inviare le lettere che quattromila anni fa erano scritte su tavolette e contenevano informazioni di ogni tipo.
Gli archeologi hanno trovato un centinaio di frammenti con testi cuneiformi (fra cui ben otto tavolette intere o quasi) oltre a un ricco repertorio ceramico e a più di novanta «cretule», cioè blocchetti di argilla con impronte di sigillo o corda applicate a chiusura di contenitori. Le indagini archeologiche concluse a metà novembre hanno riguardato il sito di Tell as-Sadoum nell’Irak centro-meridionale. Il sito di 50 ettari, a est di Najaf, su un ramo del fiume Eufrate, è stato identificato con Marad, una antica città della Mesopotamia meridionale, la cui storia copre un lungo arco di tempo che va dal Protodinastico (III millennio a.C.) al Neobabilonese (I millennio a.C).
Gli scavi hanno riguardato un grande tempio sulla sommità della collina principale e due quartieri, uno residenziale e l’altro produttivo, dove sono state rinvenute gran parte dei testi e delle «cretule». «In generale le tavolette testimoniano la ricchezza e vivacità della vita economica e amministrativa delle antiche città della Mesopotamia e ci parlano spesso di transazioni contabili, questioni amministrative e giuridiche – spiega il dottor Anacleto D’Agostino, docente di Archeologia del Vicino Oriente all’Università di Pisa che ha coordinato il progetto -. Quelle che abbiamo trovato, di epoca antico-paleobabilonese, contengono contratti di compravendita e lettere, e menzionano i nomi di sovrani, formule di datazione e forse il riferimento ad alcune città». La complessità della civiltà dell’epoca è testimoniata ianche dai sigilli, spesso realizzati in pietre semipreziose, di fatto dei contrassegni univoci con cui personaggi importanti e funzionari si firmavano. Le scene che vi sono intagliate riproducono vari temi: scene in miniatura che rappresentano eroi in lotta con animali selvatici ed esseri fantastici, divinità in trono, un leone che aggredisce una gazzella o capridi rampanti e un elefante.