la Repubblica, 26 novembre 2019
Stipendi dimezzati per i calciatori del Napoli
Nessuno sconto. I giocatori del Napoli rischiano di pagare a caro prezzo l’ammutinamento dello scorso 5 novembre, quando la squadra in blocco si rifiutò di andare in ritiro dopo la partita di Champions League contro il Salisburgo, infischiandosene delle disposizioni ricevute dalla società. Da allora sono passate quasi tre settimane e, nell’ultimo giorno disponibile, Aurelio De Laurentiis ha fatto partire (ieri mattina) 24 lettere raccomandate, con cui il club azzurro ha comunicato ai “ribelli” la decurtazione (con percentuali variabili, tra il 25 e il 50% lordo) degli stipendi del mese di ottobre, il cui versamento era stato già congelato dal presidente per il contenzioso in corso. Adesso il pallino passa al capitano Insigne e ai suoi compagni, dai quali è arrivato nel frattempo solo qualche timido segnale di parziale pentimento. O accettano senza discutere la dura sanzione, oppure avranno tempo fino al 5 dicembre per nominare un “arbitro” e andare allo scontro totale con il loro datore di lavoro. Il quale, da parte sua, s’è però tenuto come ulteriore minaccia un asso nella manica: la causa civile per la violazione dei diritti d’immagine, che potrebbe essere intentata nei prossimi mesi e farebbe impennare (in caso di condanna dei calciatori) il risarcimento al club fino a 8 milioni.
De Laurentiis ha scelto la linea dura e dalla sua inflessibile reazione s’è salvato soltanto il terzino francese Malcuit, che era infortunato e non partecipò dunque direttamente all’ammutinamento. Tutti gli altri riceveranno invece nelle prossime ore le raccomandate spedite dal Napoli, che s’è avvalso di un pool di avvocati per mettere a punto la sua controffensiva. Il conto più salato in termini economici rischiano per il momento di pagarlo in due: Lorenzo Insigne (354 mila euro) e il brasiliano Allan (154 mila). Il capitano fece da portavoce alla ribellione dei suoi compagni e mise al corrente la società della decisione della squadra di non andare in ritiro, in quella burrascosa notte. Il centrocampista litigò invece in maniera brusca negli spogliatoi del San Paolo con il vice presidente Edoardo De Laurentiis, che stava cercando di convincere gli azzurri a fare dietro front. Alla fine prevalse la volontà dei senatori, con Callejon, Mertens, Koulibaly, Maksimovic e Ghoulam in prima fila e il silenzio- assenso degli altri.
Per questo l’importo complessivo delle detrazioni sugli stipendi da parte del Napoli sarà di circa 2 milioni e 300 mila euro lordi, se i giocatori (che per ora non hanno chiesto il soccorso diretto dell’Aic) non si ribelleranno alla sanzione con lo strumento dell’arbitrato. Intanto società e squadra continueranno a vivere da separati in casa. De Laurentiis è rientrato dagli Usa ma non seguirà gli azzurri in Inghilterra. Niente Liverpool anche per Insigne, per un dolore al gomito. In mezzo alla tempesta resta Ancelotti, al timone di una nave senza capitano e senza pace.