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 2019  novembre 26 Martedì calendario

Intervista a Filippo Timi

Prima di essere un attore magnifico, Filippo Timi è una persona interessante, curiosa, spazia dal teatro al cinema, dalla letteratura alla tv. Ha portato in scena un Amleto irrefrenabile e pop, è stato Don Giovanni con cappotto di fiori, una casalinga anni 50 in
Favola . Sa ascoltare i pensieri degli altri, anche di chi non può esprimersi: lo dimostra nello spettacolo Skianto con cui sarà in tournée per quattro mesi. Il suo mondo immaginario, fantastico, arriverà in tv, su Rai 3, il 13 e il 20 febbraio con due serate di varietà, sempre intitolate Skianto , dedicate a Sanremo e a Fantastico . Farà tutto: monologhi, sketch, canterà?
Grande risata: «Certo. Quella è la tv che ho sempre visto e fa parte del mio immaginario» racconta l’attore, 45 anni. Nello show, prodotto da Ballandi, avrà come complici, tra gli altri, il maestro Fabio Frizzi, Raphael Gualazzi, Petra Magoni, e le "sue" attrici Lucia Mascino e Marina Rocco.
Cosa rappresenta "Skianto"?
«Uno spettacolo teatrale molto speciale. Ho scritto il monologo pensando a mia cugina Daniela, nata con la scatola cranica sigillata, non parla, chiusa nel suo mondo. Io provo a esprimerlo. Da piccolo stavo tanto tempo con lei, l’ho sovrapposta a me. L’idea è di dare voce a chi non ce l’ha. Ho cercato di tirare fuori la vita, i sentimenti, il suo sguardo. Parlo in perugino, mi aiuta perché le cose in dialetto perdono di retorica e acquistano verità».
A teatro si sente libero?
«A teatro costruisco, smonto, ho avuto la fortuna di fare improvvisazione con Giorgio Barberio Corsetti. Ma anche quando scrivo per altri attori, alle prove capisco se alcune idee non funzionano. Non è vero che se fai teatro reciti le stesse parole, sono quelle ma sono sempre diverse».
Ha ancora paura del palcoscenico?
«Terrore puro. Quando vai per mare lo devi temere. Prima avevo l’ansia da prestazione. Ora mi interessa emozionare».
Le manca il cinema?
«Vorrei fare un film mio e curare anche la regia. Devo trovare la storia. Sono stato diretto da grandi autori, ricordo il lavoro con Marco Bellocchio inVincere . Giriamo una scena, cammino nel corridoio tante volte; è un genio, cercava qualcosa.
Poi mi dice: "Facciamo l’ultima, accendi il buio". Parto e inciampo.
Lui: ora è perfetto».
Debutta in tv. Un progetto nato anni fa con Daria Bignardi, quando era direttrice di Rai 3.
«Per una ragione, per l’altra, non c’è stato il tempo di realizzarlo. È un sogno che diventa realtà. Sono cresciuto guardando la tv il pomeriggio. Poi "i bellissimi" di Rete4, Fantastico , imperdibile come Sanremo che seguivo con tutta la famiglia».
Mai stato snob?
«Scherza? Bisogna essere pop e intellettuale insieme».
Cos’è lo "Skianto Fantastico show"?
«Uno show senza limiti ma non senza briglie. Mi sono chiesto: dove porto il personaggio di Daniela, che non comunica col mondo? A fare monologhi nel varietà. Sono anche presentatore, con me ci sono attori e varie creature: un sasso innamorato di un’altra pietra ma senza la bocca per dire ti amo, una candelina senza picciolo, un pennarello grigio che non ha abbastanza coraggio per tuffarsi nel nero o dissolversi nel bianco. Avrò vari ospiti, ricostruiamo gli anni 80 con i ballerini».
La seconda puntata è dedicata a Sanremo: come sarà il suo festival?
«Con Gualazzi proporremo le nostre versioni dei successi. È un Sanremo dei "se": e se fosse successo questo? Ho le vallette, i fiori che cantano. Il progettoSkianto prevede anche l’uscita di un disco con Sugar, canto Fred Buscaglione. Ascoltavo le sue canzoni con mamma».
La tv la intimorisce?
«Mi spaventa, sì. Penso che le persone entrano dall’apparecchio in casa tua, nella tua intimità, magari accanto c’è la foto del matrimonio, il cibo nel piatto. Vedi i grandi della tv e sono parenti, a volte più gentili di chi viene a trovarti, fanno compagnia. La tv può essere un quadro di Warhol.
Devi avere la grazia per poter stare lì dentro. Sono cresciuto con Baudo, Carrà, Corrado, Mina. Grazie al Maurizio Costanzo Show ho visto Carmelo Bene. Certi film di Pasolini li ho scoperti a Fuori orario . Nella mia vita la tv ha avuto una funzione educativa. Oggi c’è Internet, non è lo stesso».
In tv e a teatro ha costruito un mondo fantastico, di quello reale che pensa?
«Sta andando a rotoli, il clima è la vera emergenza. L’ecologia se la pensi in grande ti schiaccia, puoi solo chiederti: nel mio piccolo che posso fare? Spengo la luce, faccio la differenziata, ho quasi smesso di mangiare carne. Cominci da queste cose. Poi, confesso, per difendermi dalle notizie spaventose non leggo».