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 2019  novembre 25 Lunedì calendario

Il governo cinese, come ogni regime comunista che si rispetti, segue un rigido protocollo verticistico

Il governo cinese, come ogni regime comunista che si rispetti, segue un rigido protocollo verticistico. Per questo l'altra sera l'ambasciatore ha invitato Beppe Grillo: inutile perdere tempo con i sottoposti, meglio andare direttamente dal capo dei capi.

Devono aver capito che nonostante l'ascesa dei duplex Conte-Casalino e Di Maio-Casaleggio, alla fine chi conta davvero resta il Comico, il Fondatore, l'Elevato. Colui che con un cenno del blog ha dato vita al Conte-2 nonostante i dubbi di Di Maio e Casaleggio, che tanto bene si trovavano con Salvini e accarezzavano l'idea di Giggino premier.  

Nonostante le difficoltà con la lingua, con Grillo che per due ore ha sparato battute intraducibili in italiano, l'interprete che arrancava e l'ambasciatore che parlava in inglese, il succo della conversazione si è concentrato su una serie di punti:

- Pechino ha avuto la conferma che il loro interlocutore privilegiato sono i 5 Stelle: Conte che finge di chiudere la porta al 5G cinese ma non attiva mai davvero il Golden Power; la firma della Via della Seta; Di Maio grande amico sia da ministro dello Sviluppo Economico che degli Affari Esteri; Casaleggio che come ospite d'onore della sua conferenza invita Thomas Miao di Huawei.

- L'unico sgarbo è stato quello di Patuanelli, che ha dato buca all'ultimo momento al viaggio in Cina, ma Grillo gli ha spiegato che non avrebbe potuto fare altrimenti vista l'esplosione della crisi Ilva. A riprova dell'amore grillino per la Cina, Di Maio ha snobbato il G20 a casa degli odiati vicini giapponesi per farsi una gita in Sicilia, mentre non si è perso per nulla al mondo la fiera di Shanghai, dove è stato invitato a cena da Xi Jinping pur non essendo un capo di Stato.

- Per la prova d'amore vera e propria, l'ambasciatore ha chiesto a Grillo come mai l'Italia tentenni così tanto sul 5G e perché non dia un via libero definitivo a Huawei e ZTE come gli altri paesi. Inutile spiegargli che Conte è terrorizzato dalle contromosse degli americani, soprattutto ora che il Russiagate pende sulla sua testolina tinta: lo sanno benissimo.

- Anche la Via della Seta non basta, visto che è stata svuotata all'ultimo momento su pressione degli americani. La Cina, ora che si è allentata la guerra commerciale e con Trump impegnato sull'impeachment, vuole diventare un investitore ancor più invadente in Italia. Per questo ha ricordato a Grillo l'offerta fatta al nostro Paese, di diventare partner ufficiale del Boao Forum for Asia, la Davos cinese che si svolge ogni anno in primavera. La richiesta era arrivata sulla scrivania di Conte quattro mesi fa, ma non ha mai ricevuto risposta. Il motivo è sempre quello del punto precedente: gli americani…

Beppone davanti a questa smitragliata di geopolitica e affari ha reagito con una serie di ''certo, come no'', annegati nel solito mare di gag e giochi di parole. Niente è stato deciso, ma il messaggio ai 5 Stelle è arrivato forte è chiaro.