Da “la Stampa”, 24 novembre 2019
RUSSIA DIS-UNITA – IL PARTITO DI PUTIN SPROFONDA NEI SONDAGGI: “RUSSIA UNITA” HA IL 32% DELLE INTENZIONI DI VOTO (3 ANNI FA ERANO IL 54) – ZIO VLAD PROVA A SCUOTERE I DIRIGENTI: “SIATE VICINI ALLA GENTE COMUNE” – L’ECONOMIA DEL PAESE È UN DISASTRO, I REDDITI REALI SONO IN DISCESA MA NESSUNO DÀ LA COLPA A PUTIN, CHE NON SI SPORCA LE MANI E MANTIENE LE DISTANZE DAL GOVERNO… -
Vladimir Putin prova a risollevare le sorti del suo partito in vista delle elezioni parlamentari del 2021 e per farlo chiede ai suoi di essere vicini alla gente comune. Ovvero agli elettori. Le difficoltà economiche e l' aumento dell' età pensionabile hanno fatto sprofondare la popolarità di Russia Unita al livello più basso degli ultimi 13 anni.
Ora il leader del Cremlino ha deciso di metterci la faccia e ieri è intervenuto al Congresso annuale della sua creatura politica. Ha chiesto ai membri del partito di «rispondere ai problemi della gente», ma anche di essere più responsabili e di intervenire autonomamente per risolvere le «questioni scottanti», come gli ospedali in cattive condizioni o le scuole a corto di personale. Putin parlava a 2.000 funzionari di partito riuniti in una sala del parco Vdnkh di Mosca, ma di fatto si rivolgeva a tutti i russi recitando ancora una volta la parte del «buon sovrano».
La Russia è in ascesa sullo scacchiere internazionale, ma sul fronte economico è un gigante dai piedi d' argilla. I redditi reali sono in calo e quasi una famiglia su due può permettersi solo cibo e indumenti. Putin sa di dover migliorare questa situazione se non vuole uscire sconfitto dalle elezioni politiche «di immensa importanza» in programma tra un paio d' anni. E così ha chiesto ai membri di Russia Unita di «sollevare le questioni scottanti senza aspettare l' ennesima Linea Diretta», ovvero la sperimentata maratona tv in cui lui risponde alle domande dei cittadini russi indossando le vesti di padre della patria.
Il punto però è proprio questo. Vladimir Putin è il leader del Paese e Russia Unita è un partito costruito attorno a lui. Non è indipendente, non ha autonomia. Serve però a fare da parafulmine al presidente russo quando le cose non vanno bene o sono necessarie riforme poco gradite. Putin ordina, fissa i traguardi.
Nel maggio del 2018, fresco di trionfo elettorale alle presidenziali, ha annunciato gli obiettivi per i successivi sei anni da capo dello Stato: l' ingresso della Russia nella top 5 dell' economia mondiale, l' aumento della speranza di vita da 72,5 a 78 anni, l' innalzamento del reddito reale dei cittadini. Poi spetta al governo eseguire. Agli occhi dell' opinione pubblica, gli insuccessi e le manovre impopolari ricadono così principalmente sul partito Russia Unita e su Dmitry Medvedev, il fedelissimo di Putin che guida l' esecutivo.
Il presidente russo non si sporca le mani e mantiene prudentemente le distanze dal suo stesso partito, di cui formalmente il capo è proprio Medvedev. Anche il sostegno a Putin si è ridotto in questi anni di vacche magre. Nel 2014, dopo l' annessione della Crimea, era alle stelle e sfiorava il 90%. All' inizio di quest' anno era sceso al 64%, ma ora sta risalendo e un recente sondaggio lo dà attorno al 70%.
Il partito parafulmine Russia Unita è invece messo davvero male: ha il 32% delle intenzioni di voto, un gran balzo all' indietro rispetto al 54% conquistato alle elezioni del 2016. Indebolito dalla stagnazione economica e dalle massicce proteste dell' estate, alle elezioni locali di settembre ha perso un terzo dei seggi al Consiglio comunale di Mosca. Ora Putin vuole una sterzata.