il Giornale, 24 novembre 2019
Conte fa l’idromassaggio e paga Palazzo Chigi
La poltrona di premier traballa, ma almeno la nuova doccia è idromassaggio a otto getti. È quello il pezzo forte delle ristrutturazione, a spese di Palazzo Chigi, dell’appartamento riservato al premier Giuseppe Conte. Spesa totale: 23mila euro. Una prova che il premier conti di restare ancora a lungo a Palazzo Chigi, e quindi voglia aumentare il comfort della residenza a lui riservata? O, come suggerisce Dagospia, una conseguenza della separazione di Conte dalla fidanzata Olivia Palladino? Quest’ultima versione collima con le indiscrezioni che raccontano dello sfogo fatto da Conte a Di Maio sul fatto che, oltre a tutti i guai del governo, negli ultimi tempi deve affrontare anche frequenti discussioni con la fidanzata.
Chissà, quel che è certo sono i lavori fatti per rinnovare l’appartamento al terzo piano, destinato appunto al presidente del Consiglio. Il quotidiano Il Tempo ha visionato le carte che raccontano le opere realizzate dalla Romeo Gestioni Spa per conto di Palazzo Chigi (con i soldi dei contribuenti italiani) e che consistono in una nuova porta blindata, un impianto antifurto e anti-intrusione con impianti tv a circuito chiuso e telecamera a colori ad alta risoluzione, pareti divisorie e tramezzature, persiane in legno, nuove serrature per le porte e impianti idrosanitari tra cui una cabina doccia «con otto idrogetti ad effetto massaggiante». Il conto di 23mila Iva inclusa è risultato di uno sconto del 40% offerto dalla ditta appaltatrice, con cui è stato firmato il contratto per i lavori il 5 novembre scorso.
Perché questa ristrutturazione? Per quali improrogabili esigenze? Palazzo Chigi risponde che si tratta di «necessari lavori di bonifica, riqualificazione impianti e adeguamento alla normativa antincendio» resi indispensabili dalla vetustà dell’immobile, dall’adeguamento «alle normative di sicurezza attualmente in vigore» e dal fatto che non ci fosse un bagno («servivano interventi all’interno dei servizi igienici per renderli fruibili»). Lavori che non sono stati chiesti da Conte ma «programmati da tempo, riguardano tutti gli ambienti di Palazzo Chigi e sono in corso di realizzazione da alcuni anni, ben prima che Giuseppe Conte diventasse presidente del Consiglio». Lui, però, «è il primo, tra i suoi predecessori, che si è reso disponibile a consentire questi lavori di adeguamento, ormai non più rinviabili, anche nell’appartamento riservato alla Presidenza». In realtà, non risulta che nessuno degli ex premier abbia mai chiesto questi lavori. E la doccia idromassaggio? «È stato necessario provvedere ad interventi all’interno dei servizi igienici installando una cabina doccia prefabbricata per ridurre al minimo gli interventi di demolizione» spiega Palazzo Chigi, che definisce «in linea con i prezzi di mercato e del tutto trasparente» il costo finale dell’intervento. La ristrutturazione è dunque stata fatta con l’assenso di Conte, ma non chiesta da lui. Si è dunque ritrovato un appartamento nuovo con tutti i comfort e la doccia idromassaggio e ora gli tocca tenersela, e magari pure abitarla. L’ex «avvocato del popolo», scoperto dal M5s, si è spesso scagliato contro i privilegi della classe politica, fin dal discorso di insediamento in cui elogiò le forze antisistema perché vogliono «rimuovere vecchi privilegi e incrostazioni di potere». Però, una volta che ci si fa l’abitudine, non sono poi così male.