la Repubblica, 24 novembre 2019
A cosa serve un marazzo
Ho due motoseghe, tre marazzi, un cane, una falce, due accette: credo bastino per darvele sulle vostre teste vuote”. È il passaggio di maggiore spessore culturale del comizietto su Facebook che una camicia nera di Fiorenzuola d’Arda, a tempo perso professore di italiano, ha dedicato ai suoi studenti per dissuaderli dalla locale manifestazione delle Sardine.
Piacenza e provincia, forse per bilanciare i tanti pregi, hanno una robusta tradizione fascista e neofascista: non per caso la Lega ha percentuali di voto altissime. Ma un somaro del genere non si era mai visto né sentito: le sue parole, così energumene e così ridicole, stanno facendo il giro del web, e l’ovvio risultato, a parte le inevitabili misure disciplinari contro un prof che minaccia i suoi studenti sulla base delle idee politiche (le sue, non le loro), sarà raddoppiare la partecipazione al raduno contro Salvini e camicie nere al seguito. A proposito: l’appuntamento è oggi alle ore 18 in piazza Taverna, mi raccomando accorrete numerosi, Fiorenzuola è vicina a Milano, a Parma, Reggio e Modena, si mangia benissimo (salumi eccellenti, tortelli, pisarei e fasö ) e il meteo prevede verso sera qualche schiarita.
Scusandomi se scendo nel personale, il particolare che mi ha più colpito, e anche più divertito, è l’armamentario del fascistone, a cominciar dal cane (che magari si chiama Rommel, poverello). Sono orgoglioso di poter contrapporre ai suoi tre “marazzi” (un tipo di roncola) i miei cinque. Sono un vero appassionato di marazzi. Ma li uso per disboscare, non per insegnare. È un dettaglio che un professore non dovrebbe trascurare.