la Repubblica, 24 novembre 2019
L’isola di Bougainville diventa uno Stato?
Dopo 20 anni, il grande giorno è arrivato. In un clima di festa, tra canti e balli, gli abitanti dell’isola di Bougainville, piccolo paradiso nel Sud-Ovest del Pacifico, hanno invaso le urne per ottenere la loro indipendenza. Da sabato, e fino al 7 dicembre, i 207 mila elettori dell’isola (su 250mila abitanti) dovranno scegliere se staccarsi dalla Papua Nuova Guinea, che la controlla dalla fine degli anni ‘40. Scoperta dall’esploratore francese Louis de Bougainville nel 1768 – da cui prende il nome – nel Novecento l’isola ha avuto vari “padroni": prima occupata dai tedeschi, poi dagli australiani, poi dai giapponesi e infine ancora dagli australiani. Ora, se il sì all’indipendenza dovesse vincere – e molto probabilmente andrà così – Bougainville diventerebbe lo Stato più giovane del mondo: il primo a formarsi dal 2011, quando nacque il Sud Sudan.
La voglia di indipendenza risale alla metà degli anni ‘70. All’inizio del decennio a Panguna, al centro dell’isola, venne aperta la più grande miniera di rame a cielo aperto del mondo. La cava dava lavoro a decine di migliaia di locali, ma presto iniziò ad attirare minatori dalle isole vicine e dall’Australia, provocando malcontento tra i nativi. Nacque un movimento contrario alla miniera, la Papua Nuova Guinea mandò le proprie truppe sull’isola e i ribelli presto si organizzarono nel Bra, l’esercito rivoluzionario di Bougainville. Il conflitto, che durò dieci anni, si trasformò in una guerra civile: 20 mila i morti. Seguirono anni di trattative, con la Nuova Zelanda a fare da intermediario, fino a che nel 2001 venne firmato un accordo di pace che stabiliva proprio la possibilità di tenere un referendum. I risultati si sapranno a metà dicembre, ma potrebbero volerci «altri 5 anni» per la piena autonomia, ha detto all’ Afp il presidente della regione, John Momis. L’ok dovrà arrivare, infatti, dal parlamento della Papua Nuova Guinea.
Nella grande miniera, chiusa nel 1989, si stima ci siano ancora 5 milioni di tonnellate di rame e 19 milioni di once d’oro. Se la piccola Bougainville, tra le zone più povere dell’intero emisfero Sud, riuscirà nell’impresa, avrà già nelle sue casse un bel tesoretto.