23 novembre 2019
Si è detto che le avventure di Sherlock Holmes immaginate e scritte da Arthur Conan Doyle siano la lettura più diffusa e popolare dopo quella della Sacra Bibbia
Si è detto che le avventure di Sherlock Holmes immaginate e scritte da Arthur Conan Doyle siano la lettura più diffusa e popolare dopo quella della Sacra Bibbia. La competizione dovrebbe risultare assolutamente impari, dato che, dietro ai vari autori associati alla Bibbia, si intravede, e si riconosce, il vero autore in Dio, e l’autore delle avventure di Sherlock Holmes era invece solo un medico senza troppi clienti che s’era messo a scribacchiare per rimediare qualche soldo e che, comunque, aspirava a comporre ben altri libri che dei romanzi polizieschi; ma solo quelli gli avevano fornito il pane e un poco di companatico. Ma il discorso cambia se, invece di Arthur Conan Doyle, si prende in considerazione la sua creatura, l’infallibile segugio di Baker Street. Infatti, se Sherlock Holmes non si considera Dio, poco ci manca. Tutto quello che fa non è tanto per la causa del Bene contrapposto al Male quanto per l’affermazione e la consacrazione della propria assoluta superiorità sugli altri a cominciare dal suo assistente dottor Watson.
Prendiamo in considerazione, ad esempio, il suo comportamento nei riguardi del suo stesso creatore.. È vero che gli aveva procurato fama e ricchezza, e addirittura il titolo di baronetto, ma non si tirò affatto in disparte quando Conan Doyle mostrò segni di insofferenza e invidia per la propria creatura e decise di sbarazzarsene per dedicarsi alla compilazione di romanzi storici e di ben altra letteratura. La renitenza di Sherlock Holmes a scomparire si giovò dapprima della complicità della madre del suo autore, che aveva ingiunto al figlio di non pensarci neppure. Ma, successivamente, Arthur Conan Doyle passò dalle parole ai fatti, e Sherlock Holmes, nato nel 1887 in A Study in Scarlet, fu precipitato nelle cascate del Reichenbach, Svizzera, abbracciato al suo mortale nemico il professor Moriarty, nel 1893 in The Final Problem. Ma Arthur Conan Doyle si illudeva di aver vinto. Da allora il famoso Sherlock Holmes lo perseguitò con il lutto degli impiegati della City, con le richieste di resurrezione delle autorità che Arthur Conan Doyle incontrava in ogni luogo del mondo e, soprattutto, con l’aumento irresistibile delle offerte di denaro da parte dei maggiori editori. E alla fine, Arthur Conan Doyle dovette capitolare, e Sherlock Holmes tornò su dalle cascate del Reichenbach e sopravvisse, sopravvisse ancora gagliardamente alla morte del suo creatore, avvenute nel 1930.
Sherlock Holmes, che se non si considera Dio poco ci manca, può vantare il maggior numero di imitazioni tra tutti i personaggi viventi. I suoi alia sono legione. ci limiteremo a qualche citazione in ordine alfabetico: SherlockAbodes, Fetlock Bones, Thinlock Bones, Warlock Bones, Sherlock Coen, Oilock Combs, Herlock Domes, Fu-Erh-Mo-Hsi, Great Detective, H.lL.M. S.Hawkshaw, Piclock Holes, Henlock Holmes, Loufock Holmes, Sherloc Holmes, Sherlock Holmes jr., Sherlok Holmes, Shirley Holmes, sir Sherlock Holmes, F.H.A. Holmes, Padlock Holmes, Sherlock Homes, Shylock Homes, Padlock Holmes, Shelock Homes, Pulock Homes, Sheerluck Homs, Shamrock Jones, Hamhoc Jones, Hemlock Jones, Neckyoke Jones, Pharaoh Jones, Sherlock Jones jr., Sherlaw Kombs, Sherlock Monk, Sherbert Scones, Sherluck Ohms, Sherlocl Olmes, Solar Pons, Murdock Rose, Homlock Shears, Herlock Sholmés, Kerlock Shomes, Herlock Soames, Sherlock Watson e così via... Quando i diritti degli eredi di Arthur Conan Doyle sono scaduti, si è intensificata la produzione di nuove avventure di Sherlock Holmes vero e proprio, e se ne contano sempre più, ma sempre meno contano rispetto alle originali. Il più grande investigatore del mondo Sherlock Holmes non solo è infallibile, ma è anche implacabile. E, come pubblicitario di se stesso, è addirittura insuperabile.
Oreste Del Buono (introduzione a La valle della paura L’Unità / Mondadori, Roma / Milano 1992)