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 2019  novembre 23 Sabato calendario

A Bergamo la rivincita delle botteghe sugli ipermercati

La chiamano Iperexit. «È la fuga da un format che ha assunto dimensioni non più sottovalutabili». Una metamorfosi che negli ultimi anni ha comportato una crisi degli ipermercati e la conseguente crescita dei discount e dei cosiddetti negozi di vicinato. Quelli nei quali conosci per nome proprietari e dipendenti. Quelli che dal 2000, con l’avvento dei grandi supermercati, parevano destinati all’estinzione. Ma che oggi, secondo un’analisi sul commercio condotta dalla Fisascat Cisl di Bergamo, si stanno prendendo la loro rivincita.
Il sindacato, basandosi su una ricerca di Mediobanca, ha segnalato come in dieci anni ci sia stato un calo del 30% degli occupati del settore degli ipermercati. La produttività è scesa del 22% e la superficie complessiva di vendita non cresce più. Oltre la metà dei consumatori preferisce fare spesa sotto casa e i negozi indipendenti specializzati hanno l’indice di soddisfazione più alto, pari al 47%.
I discount, in questo scenario, hanno registrato la miglior crescita media annua delle vendite con un incremento del 9,6%, mentre la rete di punti vendita della grande distribuzione, nel suo complesso, è stata ridotta dello 0,6%. Nel 2018 i discount hanno occupato una fetta di mercato del 18,5% e nelle zone in cui ne è stato aperto uno gli ipermercati hanno registrato una flessione del 3%. Altro dato significativo: a fine 2017 la grande distribuzione ha avuto un incremento dei fatturati dello 0,6%, i supermercati tradizionali del 24,2%, i discount del 44,3%.
La strategia dei supermercati piccoli, con decine di nuove aperture, funziona. «Il gigantismo del commercio ha toccato il suo apice nel decennio precedente e ora cerca nuove ricette per uscire da una crisi di questo format, che negli ultimi anni ha comportato una perdita del 30% dei posti di lavoro», ha spiegato il segretario di Fisascat Bergamo, Alberto Citerio.
La vecchia bottega, che pareva soccombere, sta tornando in voga. A discapito della grande distribuzione. «Si va verso una continua e scientifica riduzione degli spazi, alla ricerca di una nuova prospettiva», ha sottolineato Citerio. «Si sta aprendo una nuova era, che vede anche il ritorno al negozio di vicinato: negozi con superficie non superiore a 800 metri quadri, preferenza per la filiera corta, carrello più leggero per evitare sprechi e ridurre consumi, con abitudini che passano dalla maxi-spesa settimanale alla mini-spesa quotidiana, con prodotti bio serviti freschi e freschissimi, a chilometro zero in aree specializzate».
L’Iperexit, però, non riguarda solo Bergamo. È una tendenza diffusa in tutta Italia. «Produrrà dei cambiamenti profondi alla struttura della grande distribuzione, che oggi in Italia impiega mezzo milione di addetti, circa 6 mila nel Bergamasco», ha detto Fisascat al Corriere di Bergamo. «Un ruolo propositivo e partecipe delle organizzazioni sindacali potrà agevolare la radicale trasformazione del settore».