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 2019  novembre 23 Sabato calendario

I consigli di Antonio Conte sul sesso

VANITYX

In fondo è una questione di posizioni. In campo e anche fuori. L’intervista di Conte all’Équipe fa discutere. Dice Antonio ai francesi, parlando della vita sessuale dei suoi giocatori: «In periodo di competizioni il rapporto non deve durare a lungo, bisogna fare il minor sforzo possibile, quindi è meglio rimanere sotto la partner». C’è chi la considera una battuta, magari fuori luogo. La verità è che Conte vuole controllare tutto: la tattica in campo, l’alimentazione a tavola, la vita dei suoi atleti nel tempo libero. I dettagli fanno la differenza, tanto da spingere l’allenatore lungo un confine pericoloso anche se scherzoso: «Consiglio di farlo con la propria moglie così non si è costretti a una prestazione eccezionale...». Sui social è cresciuto in fretta il partito degli indignati. Altri la prendono con un sorriso. Conte pensa al suo lavoro come a una battaglia «e quando vai a combattere non c’è nessuna ragione per ridere o essere contento. Sono molto concentrato sul fatto che alla fine solo uno possa restare in piedi». Basta guardare la sua faccia stravolta quando a rimanere in piedi non è la sua squadra. Conte è un integralista, nato alla scuola della Juve, in cui vincere è l’unica cosa che conta. «È il mio modo di essere e mi porterà a chiudere presto la mia carriera». L’ora dell’allenamento viene annunciata sul gruppo whatsapp sempre all’ultimo momento e la dedizione deve essere totale da quando un giocatore apre gli occhi la mattina sino alla sera. Ognuno ha i suoi metodi. Quelli di Conte sono questi. Anche quando scherza. I risultati parlano per lui. Sulle posizioni consigliate in amore la squadra, ne siamo certi, la prenderà sul ridere. A Appiano Gentile si fa fatica ma l’atmosfera è serena. Il sistema Conte è coinvolgente anche se totalizzante. Un suo ex giocatore, che vuole rimanere anonimo, un po’ di tempo fa ha confessato: «Antonio è il migliore del mondo ma non puoi resistergli più di due o tre stagioni». Anche lui pensa la stessa cosa: «Volevo allenare un grande club entro tre o quattro anni, altrimenti avrei smesso. Mi chiedo se sia giusto passare così tanto tempo senza la mia famiglia». Si definisce uno spirito libero e non un «leccaculo». Ora ha in testa un’idea meravigliosa: riportare lo scudetto all’Inter dopo dieci anni. E per riuscirci è pronto a tutto, anche ai consigli sessuali.