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 2019  novembre 22 Venerdì calendario

Francesco Volpi, eroe di guerra, morto a 105 anni. Aveva ancora il brevetto di pilota

E così Francesco Volpi è decollato per l’ultima volta. Gli auguriamo che i cieli nei quali volerà siano azzurri e privi di turbolenze. Anche se lui fra le turbolenze ci faceva lo slalom. Peraltro sempre vittorioso fra le avventure di una vita piena di successi e riconoscimenti.Mi raccontava di quando, alunno del Prati e compagno di classe di mia mamma, organizzava contro di lei incontri di box. Mi sono dimenticata di chiedergli chi vinceva ma, conoscendo mia madre, penso l’abbia avuta dura. O quando, beccato a darsi un bacio con mia zia Mica, fu sospeso per una settimana. Poi ci fu la guerra, e ci andò dapprima con entusiasmo, poi con lealtà, e con maggior fortuna di mio zio Giorgio, anche lui aviatore e amico. Ancora mi affascinano i racconti di quando portava la posta agli Alpini sul Don in Russia, forse fra le ultime consegne, e al ritorno l’aereo era pesantissimo e con un pavimento nuovo, e lui sospettò che ci avessero nascosto sotto dei lingotti d’oro.
«E tu, non ne hai preso neanche uno?» gli chiesi. «Io sono una persona perbene.» mi disse, fulminandomi coi suoi occhi azzurri. Come mi fulminava quando andavamo a mangiare insieme, e io gli chiedevo il permesso di far la scarpetta col sugo. «Io quelle porcherie non le faccio nemmeno quando mangio da solo», rispondeva. Ma io la scarpetta la facevo lo stesso.
Essendo arrivato alla sua verde età con una mente lucidissima e una salute di ferro, una volta gliene chiesi il segreto. «Mangiare poco e avere la coscienza pulita.» rispose.Che lezione grandiosa! Ne ho fatto tesoro, ed è diventata un po’ la stella polare che tento di seguire nella vita e di insegnare ai miei figli e nipoti.
Fa buon viaggio, Francesco, in questi tuoi nuovi cieli senza confini. Che tu sia felice, come lo eri in questi che ci hai lasciato. Un saluto, e un abbraccio forte e pieno di nostalgia.
Tua
Piera Graffer