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 2019  novembre 22 Venerdì calendario

Un europeo su 4 ha idee antisemite

Un europeo su quattro ha pregiudizi nei confronti degli ebrei, e addirittura uno su due in alcuni Paesi dell’Est. Sono i dati allarmanti diffusi dalla Anti-Defamation League, Oong internazionale con sede negli Usa e stretti legami con Israele. L’ultimo sondaggio sull’antisemitismo è stato condotto tra aprile e giugno in 18 nazioni del Vecchio continente, Africa e Sud America e ha rivelato un aumento delle «forti attitudine negative» verso il popolo ebraico soprattutto in Polonia, Ucraina, Ungheria e Sudafrica, con aumenti fino a 14 punti in più rispetto al 2015. I Paesi meno «antisemiti» sono invece Canada e Svezia.
I quesiti
L’ Anti-Defamation League ha deciso questa volta di concentrarsi soprattutto sull’Europa e non ha preso in considerazione Paesi asiatici o mediorientali. L’ultimo rapporto generale, con oltre 100 nazioni visionate, è stato pubblicato nel 2014. Gli intervistati dovevano rispondere a una serie di domande standard. Se ritenevano che gli ebrei fossero «più leali a Israele che al Paese dove vivono», se avessero «troppo potere nel mondo dell’economia». E ancora se l’odio per gli ebrei nasce «dalla maniera in cui si comportano», se hanno «troppo controllo sul governo Usa» e sui «media globali», o se «parlano troppo dell’Olocausto».
Il primato della Polonia 
I risultati più negativi sono arrivati dalla Polonia, dove il 48 per cento della popolazione ha forti attitudini negative, in aumento di 11 punti rispetto al 2015. Seguono il Sudafrica, 47 per cento, l’Ucraina con il 46 e 14 punti in più rispetto al precedente sondaggio, poi l’Ungheria con il 42 per cento. Il dato polacco sembra legato anche alle polemiche recenti con Israele, dopo il tentativo di far approvare una legge per punire con il carcere chiunque accusasse lo Stato polacco di complicità nella Shoah. La leadership israeliana si è indignata e alla fine il provvedimento è stato ritirato.
In Sudafrica l’antisemitismo sembra invece più legato alla campagna di boicottaggio dello Stato ebraico, il cosiddetto Bds, che ha largo seguito nel Paese e ha portato a una riduzione del livello dei rapporti diplomatici con Israele. L’ Ucraina ha visto emergere movimenti nazionalisti sempre più radicali, con l’esibizione di simboli nazisti. In Ungheria ha pesato la campagna del governo di Viktor Orban contro George Soros, un sopravvissuto alla Shoah. In Italia invece l’antisemitismo è sceso in «maniera significativa» rispetto al 2015, dal 29 al 18 per cento. In Francia è al 17 per cento, in Germania al 15. I Paesi più virtuosi sono Canada (8 per cento) e Svezia (4).