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 2019  novembre 22 Venerdì calendario

Storia dei tessuti e dei filati

Gli antichi greci avevano affidato il racconto dell’esistenza al mito delle Moire, dee del destino che al fuso avvolgevano il filo della vita di ogni uomo, ne stabilivano la lunghezza pronte a reciderlo determinando in modo irremovibile il momento della morte. Il mito risuona nell’immaginario comune, metafora della vita impigliata nel linguaggio, ogni volta che ci sentiamo sospesi a un filo, temiamo nel groviglio dei giorni di perdere il filo dell’esistenza o il bandolo della matassa; o ancora, ogni volta che ci consideriamo parte del tessuto sociale, diamo del filo da torcere a qualcuno o pensiamo di avere una certa stoffa d’animo. Del resto fili, trame e tessuti ci accompagnano e ci vestono da migliaia di anni: nella notte dei tempi hanno consentito a uomini e donne di spostarsi e sopravvivere in seguito alle migrazioni dall’Africa, in regioni inospitali, in condizioni climatiche brutali. Quindi di decidere e affrontare il proprio destino grazie ad abiti rudimentali diventati mezzi indispensabili alla vita, forse più preziosi persino delle armi. Non solo: le storie che custodiscono quelle fibre, reperti d’archeologia, raccontano di manufatti realizzati con una fantasia e una perizia tecnica sorprendenti dai nostri talentuosi antenati sapiens.
Doti che non mancavano certo al popolo che aveva abitato 34.500 anni fa la grotta di Dzudzuana – nella catena del Caucaso, sul versante occidentale della Georgia – dove nel 2009 sono venuti alla luce, nel corso di altre ricerche, microscopici frammenti di quelle ritenute le prime fibre tessili lavorate della storia: filati di lino, alcuni dei quali anche tinti oltre che tessuti. Segno di una creatività addomesticata e raffinata fin dal Paleolitico messa in campo con la perizia delle mani. Un’alba luminosa nella storia delle fibre tessili che hanno trasformato e fatto progredire i modi e il mondo in cui viviamo, promuovendo cultura, economia, estetica, scienza e tecnologia.
Segue il filo della storia intrecciato a quelli di lino, cotone, seta e lana, rayon, nylon, poliestere e affini La trama del mondo, corposo volume firmato da Kassia St Clair, studiosa di tessuti, moda e design contemporaneo. Tredici indagini piene di dettagli, informazioni e curiosità allettanti anche per chi poco o nulla sa di telai, fusi, spolette e torsioni. Un invito a entrare nel vivo di antiche tradizioni capaci di evolversi e diventare industrie fiorenti, di attività che per secoli hanno retto le economie di interi Paesi e creato ricchezza con la bellezza. Un ampio ventaglio di manufatti divenuti indicatori di status sociale, elementi di identità, prestigio e riconoscimento del potere. Soprattutto oggetti di tante storie al femminile. Trasformare le fibre tessili in un pezzo di stoffa, come spie- ga l’autrice, «era un’attività molto specializzata e dispendiosa, eseguita a mano da milioni di donne, fino alla diffusione dei telai meccanici in seguito alla rivoluzione industriale». Agli uomini toccavano semine e colture ma tessere era lavoro da donne come del resto in Cina la cura del baco e la creazione della seta, stoffa d’elite dai costi proibitivi, oggetto di desiderio da Oriente a Occidente. Nell’antica Grecia tutte le donne, che fossero dee, regine o schiave erano addette alla filatura e alla tessitura così come erano donne le ricamatrici, anello fondamentale dei circuiti economici europei, anche se spesso erano trascurate. Ignote ma virtuose merlettaie, francesi e veneziane soprattutto, secoli dopo avrebbero dato vita in Europa tra Cinque e Seicento a un consistente artigianato del lusso che attraverso il classico filo di lino sottile dava corpo a candidi capolavori di ricamo, ornamento a collo e polsi dei vip del tempo ed emblema di ricchezza, gusto e rango speciali. Il racconto di Kassia St Clair sui tessuti che hanno fatto la Storia attraversa le virtù del lino e il suo posto d’onore nella cultura, nell’economia e nella religiosità dell’antico Egitto, elemento dall’aura sacra, essenziale nelle sepolture eccellenti; percorre la leggendaria quanto pericolosa Via della Seta dove insieme ai preziosi e impalpabili tessuti viaggiavano merci, idee, stili, denari e persino i bachi contrabbandati come un tesoro per essere trapiantati in Occidente. Finestre interessanti si aprono sulle scorribande marinare dei vichinghi e il vero segreto del loro successo, ovvero le incredibili vele quadrate realizzate con la lana delle pecore Old Norse, ricca di lanolina, perciò particolarmente idrorepellente e talmente elastica da sopportare la furia dei venti del Nord. Ottimi requisiti per viaggiare veloci, arrivare più lontano, in Islanda e Groenlandia e persino in America.
Dalla lana, motore delle finanze inglesi tra Due e Trecento alle cotonine indiane esportate grazie alla Compagnia inglese delle Indie orientali, dalle colossali piantagioni di cotone in America che alimentavano la tratta degli schiavi sfociando nella guerra civile, alla rivoluzione dei jeans, la storia di filati e tessuti corre in parallelo con una costante innovazione tecnologica che ha accelerato le produzioni, abbattuto i costi e spinto il mercato. Ricerca e sperimentazione sono stati essenziali per dar vita a nuovi tessuti che hanno permesso agli uomini di lanciarsi in imprese estreme e resistere a climi ostili, tra i ghiacci o le stelle. Le fibre sintetiche che erano mancate alle rovinose spedizioni di Scott in Antartide e Mallory sull’Everest (a 41°C sotto zero si vestivano giacche di tweed, sciarpe di lana, calzettoni al ginocchio e cappelli di feltro…) hanno permesso invece viaggi e passeggiate nello spazio, persino record assoluti nello sport. Le tute pressurizzate sono state fondamentali per il successo della conquista della Luna, mentre i costumi interi in poliuretano, banditi dopo molte polemiche, hanno stravolto i record e le performance degli atleti ai mondiali di nuoto 2009.
Dove approderanno invece gli sforzi della ricerca puntati sulle qualità straordinarie di robustezza ed elasticità della seta di ragno, naturale o sintetica, ancora non sappiamo ma il campo delle biotecnologie a scopo medico e militare e il mercato del lusso nutrono molte aspettative, non lontane da quelle fantasticate per secoli dall’umanità. Il mondo è impaziente ma, si dice, i progressi sono lenti. Con buona pace di Spiderman.