la Repubblica, 22 novembre 2019
Giocattoli di plastica al bando nei fast-food
Prima il divieto europeo per le cannucce di plastica. Poi la messa al bando della Marriott delle bottigliette di plastica monouso per shampoo e bagnoschiuma. Adesso l’effetto Greta Thunberg colpisce anche i giocattolini di plastica con cui le catene di fast-food conquistano i bambini. La Burger King, la grande catena di hamburger e patatine, ha infatti deciso di ritirare dal mercato, fondere e poi riciclare, tutti i pupazzi made in China che venivano regalati nei suoi punti vendita della Gran Bretagna. Sarà anche possibile per i baby-clienti depositare nei locali inglesi del gruppo di fast- food i giocattoli di plastica usati. «È un modo per attenuare l’impatto ambientale», spiega Alasdair Murdoch, chief executive della consociata inglese della Burger King.
La McDonald’s, leader mondiale del settore, si muove nella stessa direzione. A dispetto di Donald Trump, infatti, che non perde occasione per rilanciare le sue dottrine anti-ambientaliste, il mondo americano del business intuisce gli umori dell’opinione pubblica e non vuole restare indietro. Di qui una serie di scelte strategiche che, senza badare agli orientamenti della Casa Bianca, fanno leva sulle sensibilità di consumatori e utenti. Qualche settimana fai il colosso alberghiero Marriott International ha annunciato che, dal dicembre 2020, eliminerà dai bagni dei suoi settemila hotel nel mondo le confezioni di plastica monouso. «È un modo per ridurre l’impatto ambientale ed è il nostro secondo passo in questa direzione, dopo l’abolizione delle cannucce di plastica», ha spiegato Arne Sorenson, chief executive del gruppo che fu fondato nel 1927 da J. Willard Marriott e che è ancora al 25% nelle mani della famiglia.
La svolta avrà conseguenze profonde sul comparto, oltre che a livello sociale, di costume. La Marriott international è di fatto la più grande catena alberghiera del mondo: opera in 131 paesi con 30 marchi e più di un milione di stanze. Pur non essendo la prima ad abolire le bottigliette monouso (a precederla Ihg-Holyday Inn e Walt Disney), le sue dimensioni determineranno un cambiamento di rotta di tutto il settore. Finora il gruppo Marriott ha “disperso” 500 milioni di bottigliette all’anno (l’equivalente di 770 tonnellate di plastica), troppo difficili da lavare e riciclare. Nel futuro, invece, saranno introdotte negli alberghi della catena bottiglie di plastica più grandi, per lo più fissate alla parete.
Nel caso del fast-food, i giocattolini di plastica sono serviti negli ultimi 40 anni a ipnotizzare i clienti più giovani e attirare i genitori. Ha funzionato alla grande. Ma la nuova “coscienza verde” sta cambiando tutto. In Gran Bretagna si è vista un’insurrezione di genitori e attivisti dell’ambiente che ha costretto i grandi gruppi a una pausa di riflessione. Così, di fronte a oceani inquinati e troppe foto di plastica nel mare, la McDonald’s ha diminuito la distribuzione degli “specchietti per le allodole”. La Burger King li ritirerà del tutto e ne farà vassoi di plastica. Il problema? Non tutti gli ambientalisti sono convinti della sincerità della svolta. Che senso ha – chiede qualcuno – mettere al bando i giocattolini mentre il cibo continua a essere servito in un mare di plastica?