La Stampa, 21 novembre 2019
Tiziano Ferro: «Io bullizzato»
Non è certo il mio primo album ma sono molto emozionato perché mi sembra di vivere il giorno dell’uscita di 111 del 2003. A maggio del 2018 ho iniziato un percorso che ha cambiato completamente le carte in tavola della mia vita. Per quanto mi riguarda il cambiamento finisce dentro un disco ed ecco Accetto Miracoli: mi sento un guerriero pop ». Lo scatto in bianco e nero di Giovanni Gastel definisce il nuovo Tiziano Ferro che ha voluto un solo duetto con Jovanotti in Balla Per Me. Il disco è prodotto da un grandissimo come Timbaland, anticipato da Buona (Cattiva) Sorte e la title-track. I pezzi sono 12 cui nel formato digitale si aggiungono 2 bonus fra cui In mezzo a questo inverno, una meraviglia arrangiata da Reyes Copello.
Il matrimonio con Victor, la scelta di vivere a Los Angeles, un tour europeo e l’anno prossimo i suoi primi 40 anni.
«Mi sono trovato, senza scegliere, a vivere in un posto totalmente diverso da quello che pensavo, anche se il concetto di casa per me non riguarda solo un luogo. Senza che i miei genitori si offendano, casa è dove è mio marito. La vita ha scelto per me. Attenzione però, ho le antenne sempre dritte sull’Europa e non mi sentirò mai americano; d’altronde rido e piango per la Brexit».
Come è nata la collaborazione con Timbaland?
«L’ho conosciuto grazie ai miei amici della Universal e dopo 18 anni di lavoro in una comfort zone mi ha costretto a rimettermi in gioco, quasi fossi tornato alunno e quella piccola venatura di sana paura ha portato a risultati importanti. Sicuramente lavoreremo ancora insieme».
Il tour si preannuncia pazzesco. Cosa ci farà vedere?
«Le date sono disponibili on line e siamo già a 180mila biglietti venduti senza che il disco sia uscito. Per questo mi inginocchio davanti ai miei fan».
E il duetto con Jovanotti?
«Ieri Lorenzo ha fatto un post lunghissimo scrivendo cose molto belle. Da ragazzino avevo il diario di Jovanotti, l’astuccio di Jovanotti e a Carnevale mi vestivo da Jovanotti. Cosa volete che vi dica, sono strafelice di aver cantato con lui».
Sarà a Sanremo come ospite. Sa già cosa farà sul palco?
«Mi fido molto di Amadeus, viene dalla radio e conosce la musica, ma cosa farò non lo so ancora. Ne parleremo, sono sicuro sarà bellissimo».
In Casa Natale, ma anche in altri pezzi, si legge sofferenza, d’amore e personale.
«Mi sono sempre sentito un outsider da bambino perché grasso e bullizzato. Vivevo con un senso di perenne inadeguatezza. Con la musica ho trovato il modo di esprimermi ma anche lì, quando prendevo un disco di platino, mi sembrava che gli altri fossero sempre meglio di me. Meryl Streep ha detto: "Fai arte del tuo cuore spezzato". Questa cosa l’ho fatta mia e ho imparato a non rispondere alle offese. Il bullismo non si è fermato a 13 anni, è andato avanti. Ci sono persone che scrivono, anche canzoni...».
Si riferisce a Fedez e alla sua Tutto il contrario?
«Finché si scherza va bene. Ma mi spiace quando le prese in giro sono legate al mondo dei sentimenti e della sessualità. Anche una battuta può mettere un adolescente in condizione di disagio. Che un idolo dei ragazzini scherzi su quelle dinamiche è un atto di bullismo molto forte non solo verso di me. Mi dispiace non ci sia una legge contro l’odio, se ne sente il bisogno. Addirittura un giornalista disse che scrivevo le canzoni al femminile. Il sesso non deve essere usato così».
Chiamato in causa, Fedez ha risposto su Instagram: «Mi stupisce un po’ il tempismo di questa dichiarazione, la canzone l’ho scritta a 19 anni, a quell’età ci si esprime con toni diversi, ma non ho mai pensato potesse averlo offeso.Non era quella l’intenzione, e mi spiace».