ItaliaOggi, 19 novembre 2019
In Francia chi viola le donne va subito espulso
La Francia vuole espellere gli stranieri che sono stati condannati per stupro e violenze sessuali e sessiste. «Queste violenze non sono scusabili in nessun caso, ivi comprese quelle che si producono presso le popolazioni in difficoltà». A dirlo è stato il sottosegretario di Stato per i diritti delle donne, Marlène Schiappa, in una dichiarazione al settimanale Marianne, ripresa da Le Figaro. Il ministro francese per le pari opportunità ha precisato che questa posizione non ha nulla a che vedere con la sinistra e la destra, ma soltanto con la protezione delle donne, in tutte le circostanze. Un cittadino straniero che ha violato una donna non può restare sul territorio francese senza che questo ponga un problema.La legge attuale in Francia non è così precisa, secondo Marlène Schiappa che ha assicurato che la sua posizione ha il sostegno del governo. E che i ministri dell’interno e della giustizia decideranno il veicolo legislativo adeguato per mettere in pratica questo proposito. In realtà, rimpatriare un individuo giudicato colpevole di stupro o di morte è già possibile. È necessario che la Corte d’assise pronunci una interdizione dal territorio francese nella condanna penale. Ma non può essere una pena automatica e i tribunali non emettono quasi mai pronunce che obbligano a lasciare la Francia, se, ad esempio, l’individuo ha dei bambini in Francia. E la sua espulsione deve avvenire all’uscita dal carcere. Spesso non avviene perché, magari, la persona è titolare di un diritto d’asilo, ad esempio, e dunque non può essere rimpatriato in un paese dove sarebbe in pericolo.