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 2019  novembre 20 Mercoledì calendario

2019, l’anno orribile di Elisabetta

Dio salvi la Regina. Perché questo è un altro “annus horribilis”, come Elisabetta II già bollò, in latino, il 1992. Era il 24 novembre e, dal palco di Guildhall, la sovrana definì quell’anno, con delizioso understatement inglese, «non di pura felicità». A turbarla allora furono il divorzio della figlia Anna, la pubblicazione della biografia di Andrew Morton su Diana e il disastro con Carlo, un rogo al Castello di Windsor i cui danni (per decine di milioni) vennero gentilmente pagati dai sudditi. E poi sempre lui, il terzogenito Andrea. Che nel 1992 si separò dalla ribelle Sarah Ferguson.
Ora, Andrea è di nuovo nell’occhio del ciclone. Le accuse di molestie sessuali nei primi anni Duemila nei confronti dell’allora minorenne Virginia Roberts, una delle schiave sessuali dell’amico pedofilo e suicida in carcere Jeffrey Epstein, sono deflagrate dopo una rara e sconvolgente intervista del Duca di York, sabato scorso alla Bbc, in cui Andrea ha dato il peggio di sé: insensibile, incredibile, senza nemmeno una lacrimuccia empatica, ridicolo nelle giustificazioni, dal «non ricordo di aver incontrato quella ragazza» al «gesto onorevole» di salutare per un’ultima volta il mostro Epstein, fino agli alibi surreali: l’improbabile cena in una pizzeria plebea e «l’incapacità di sudorazione» mentre la sua accusatrice lo ricorda madido durante le violenze. Il battito della farfalla sta scatenando un uragano: diversi grandi sponsor, su tutti la banca Standard Chartered, ieri sono fuggiti dal suo programma per giovani imprenditori e ora vengono fuori altre storiacce come le offese razziste, «negro» e «arabi beduini», per anni specialità della casa reale con papà Filippo.
Del resto, l’annus horribilis di Elisabetta è iniziato proprio col suo consorte 98enne che il gennaio scorso – peraltro il giorno 17 – col suo Suv per poco non ha ammazzato una mamma e la sua bambina. Di lì un disastro dopo l’altro per la famiglia della povera sovrana 93enne, che per molti non avrebbe più il controllo della casa reale: i litigi tra le due coppie cognate William-Kate e Meghan- Harry, con questi ultimi fuggiti nella tenuta di Frogmore Cottage, per altri 2,4 milioni a cortese carico dei contribuenti. Non solo: i giovani duchi del Sussex, dopo averla snobbata in estate a Balmoral, non passeranno il Natale con la Regina a Sandringham, perché se ne andranno in America dalla mamma di lei («Ma potrebbe essere l’ultimo Natale della famiglia insieme!», accusa un servitore dei Windsor). Poi la recente intervista di Meghan in cui, con lo sguardo nel vuoto, rivelava di «non vivere, ma solo di esistere», fino all’incauto premier Boris Johnson che ha umiliato Elisabetta facendole bollinare una sospensione del Parlamento illegale. Infine la piaga Andrea, il terzo più ricco di famiglia con 57 milioni netti dopo la mamma e il fratello Charles. Sembra la serie tv “The Crown” o il drammatico remake del docu-reality “Royal Family" cui i Windsor si concessero nel 1969 per consacrarsi al pop, mentre oggi sono travolti da un flop familiare simile agli anni Trenta dei legami nazisti o ai mesi che seguirono la morte di Diana. La nascita del piccolo Archie, nel mezzo, non ha compensato i dolori.
A proposito, Carlo che dice? E quale autorità potrà avere, un giorno? Secondo il Daily Mail, vista l’anarchia senza precedenti tra i Windsor, sta provando a guadagnare più potere. Ma non è facile con mamma Elisabetta, che tra l’altro oggi compie il 72esimo anniversario di matrimonio con Filippo. I due però si concederanno solo una telefonata: il Duca di Edimburgo ha preferito rimanere a Sandringham a leggere e riposare. E così, anche oggi, Elisabetta sarà sempre più sola. Magari a contemplare, nell’animo afflitto, il suo adorato mantra: “Never complain, never explain”. Mai lamentarsi, mai spiegarsi.