Corriere della Sera, 20 novembre 2019
Sul disco “Mina Fossati“
Fuori le cateratte del cielo, dentro (Sala Puccini, Conservatorio di Milano) 200 persone in assoluto silenzio ciascuno con la sua cuffia senza fili illuminata di blu. Benvenuti alla presentazione del nuovo album di Mina e Ivano Fossati. I testi delle canzoni appaiono sul telefonino: non vola una mosca e nemmeno una cartella stampa cartacea.
Per ascoltare quel che dice il conduttore Massimo Bernardini e i suoi due ospiti Massimiliano Pani (il figlio della cantante) e Ivano Fossati bisogna però togliersi la cuffia. Prima o poi si accederà alle conferenze stampa col telepass.
«Mina Fossati» esce il 22 novembre, preceduto dal brano e dal video «Tex Mex», un lavoro struggente che parla di gelosia e di perdono. La collaborazione con Mina ha fatto uscire dall’autoesilio artistico Ivano Fossati («basta dischi e basta concerti» aveva detto nel 2011) che confessa: «Ho sempre sognato un disco con Mina. Quando ho ricevuto l’invito mia moglie mi ha detto: “Se dici di no a Mina chiedo il divorzio”. Nessun musicista sano di mente direbbe no a Mina. Lavorare con lei è una gioia che non mi sarei mai negato».
Due anni fa cominciano le prove in studio. Le canzoni sono poche. Ma poi, spiega Massimiliano Pani, succede qualcosa di strano. Mina risveglia l’ansia creativa di Fossati. Mina diventa la sua musa. E a spizzichi e bocconi arrivano in studio nuovi provini. «Dei capolavori che ci lasciano a bocca aperta. Fossati scrive già i versi con l’attribuzione all’uno e all’altra. Ogni verso, ogni melodia, tiene conto delle vocazioni timbriche di ciascuno degli interpreti» dice Pani.
In questi due anni Fossati ha scoperto il segreto di Mina: «Dietro ogni parola c’è un pensiero. Se la volete annoiare parlatele del passato o fatele una lode. Se la volte far felice parlatele del presente o meglio ancora di un futuro progetto». Non a caso il brano che apre l’album, «L’infinito di stelle», pittorica, semplice ed elegante è il manifesto della filosofia del disco, «qui e ora», seguita da «Farfalle» filastrocca gioiosa sulla consapevolezza felice del presente. In «Ladro» c’è una invettiva sul maschio bugiardo e fedifrago. Il rifiuto dell’amore è cantato in «Come volano le nuvole». «La guerra fredda» e «Luna diamante» cantano i concetti di fatica e di attesa («Il tempo è un guardiano perfetto»).
«È bello lavorare con due giganti; perché non hanno fragilità, con le loro timbriche il ritrovarsi su una tonalità che è sempre un compromesso non li spaventa», spiega ancora Pani. E aggiunge: «Questo disco è un punto d’arrivo della mia carriera».
Dopo il rock-blues «Tex Mex», il disco ha una svolta veloce in «Amore della domenica» e «Meraviglioso è tutto qui», possente e penetrante. I suoni tendono all’Africa in «L’uomo perfetto». Il sipario cala su «Niente meglio di noi». Una consapevolezza che aiuta a vivere «in questo mondo duro come un tamburo».
Gran disco che unisce due talenti in un’opera destinata a durare. «Luna diamante» farà parte della colonna sonora del prossimo film di Ferzan Ozpetek La dea fortuna. Fossati ha ribadito che il suo esilio artistico continuerà: «Per Mina ho fatto un’eccezione».