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 2019  novembre 19 Martedì calendario

Miccichè verso le dimissioni da presidente della Lega Serie A

Gaetano Miccichè si è dimesso da presidente della Lega Calcio. «Le indiscrezioni apparse sui giornali relative alla chiusura dell’istruttoria sulla mia nomina avvenuta venti mesi fa e al suo possibile esito sono inaccettabili e mi impongono questa decisione», ha fatto sapere Miccichè in una nota. Nell’ottobre scorso la Procura della Federcalcio aveva aperto un’indagine sulla regolarità del voto dell’assemblea di Lega del marzo 2018, guidata dall’allora commissario Malagò, nella quale fu eletto presidente Miccichè. All’epoca la Lega Serie A era reduce da un doppio commissariamento, prima con Carlo Tavecchio e poi col presidente del Coni, Giovanni Malagò. Proprio quest’ultimo aveva risolto l’impasse indicando alle venti società il nome del banchiere, presidente di Banca Imi, e membro del cda di Rcs.

L’ELEZIONE PER ACCLAMAZIONE Anziché la maggioranza qualificata a scrutinio segreto, Miccichè aveva bisogno dell’unanimità per essere eletto, come prevede lo statuto per evitare il conflitto di interessi di chi ha ricoperto incarichi in istituzioni private di rilevanza nazionale in rapporto con i club o loro gruppi di appartenenza. Lo scrutinio segreto fu accompagnato dalle dichiarazioni pubbliche di voto (tutte a favore di Miccichè), per insistenza in particolare dell’ad della Roma, Mauro Baldissoni, e del presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Miccichè fu quindi eletto per acclamazione e non furono scrutinate le schede, che sono tuttora custodite nell’urna elettorale sigillata.

MALAGÒ: «SAPPIAMO TUTTI COME È ANDATA» «Come andò l’elezione di Gaetano Miccichè alla presidenza della Lega Serie A è sotto gli occhi di tutti, certificata dalle tante persone presenti», ha detto Malagò, commentando le odierne dimissioni. «A 20 mesi dal voto», ha aggiunto Malagò, «questa che si è creata non è certo una situazione normale».