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 2019  novembre 19 Martedì calendario

Biografia di Joseph Biden Junior detto «Joe»

Joseph Biden Junior detto «Joe», nato a Scranton, in Pennsylvania, il 20 novembre 1942 (77 anni). Uomo politico americano (democratico). Candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Già vicepresidente sotto l’amministrazione Obama (dal 2009 al 2017). Già senatore per lo Stato del Delaware (dal 1973 al 2009) • «Biden è il classico professionista della politica» (Massimo Gaggi, Corriere della Sera, 24/8/2008) • «Bianco, cattolico di origine irlandese, astemio» (Mario Platero, Corriere della Sera, 15/10/2008) • «Ha studiato legge ed è stato eletto al Senato quando aveva 29 anni, nel 1972. Il presidente era Nixon e i soldati americani erano ancora in Vietnam. In 35 anni di servizio in Campidoglio ha imparato tutti i riti del potere e della sua gestione, tanto da averne assunto ogni sembianza: ha sempre la spilletta con la bandierina americana appuntata sul blazer blu, il fazzoletto nel taschino e i gemelli ai polsini della camicia bianca, se c’è il sole non rinuncia ai ray-ban a specchio da aviatore. [...] è cattolico ma è favorevole all’aborto [...] ha grande esperienza in politica estera, è [stato] il presidente della Commissione esteri del Senato, un conoscitore del Medio Oriente e un ospite fisso dei vertici di Davos» (Mario Calabresi, la Repubblica, 24/8/2008) • «Trump ha vinto con l’immagine di un uomo d’affari estraneo al mondo politico e ha portato il caos. Biden è il suo opposto speculare: è il candidato con più anni di esperienza al governo e promette il ritorno alla normalità» (David Thorne, La Stampa, 5/7/2019) • «Sleepey Joe», Joe morto-di-sonno (Donald Trump).
Vita «Suo padre era ricco, giocava a polo e guidava macchine lussuose, ma cadde in disgrazia e fece bancarotta poco prima che Joe nascesse. Andarono a vivere dai suoceri a Scranton (città operaia della Pennsylvania), poi si trasferirono in un quartiere di tute blu. Il padre puliva gli scaldabagni e nel fine settimana vendeva bandierine delle squadre di baseball e souvenir nei mercatini. Lo ha cresciuto con l’orgoglio della classe lavoratrice e con il motto: “Nessuno è meglio degli altri”. Una sera, quando lavorava in una concessionaria d’auto, il proprietario fece una festa di Natale per i dipendenti e si divertì a lanciare una manciata di dollari d’argento per terra e a guardare dall’alto meccanici e venditori che si azzuffavano per prenderle. Il padre si licenziò quel giorno, sbattendo la porta. [...]» (Calabresi) • La famiglia Biden vive nel Delaware • «Mr. Trump ha accusato Mr. Biden di aver “abbandonato” la Pennsylvania, Mr. Biden gli ha risposto: “Ero in terza elementare”» (New York Times) • «Era un ragazzino balbuziente che a scuola veniva preso in giro da tutti. Per anni Joe Biden ha combattuto il suo handicap leggendo a voce alta davanti a uno specchio e, quando è guarito, non si è fermato più» (Gaggi) • «Dopo essersi laureato in legge, Biden tornò in Delaware a lavorare come avvocato; poco dopo si diede alla politica» • Scrive l’ex ambasciatore di Obama a Roma David Thorne: «Avevo 27 anni ed ero un consulente politico in erba quando l’azienda per cui lavoravo stipulò un contratto con uno sconosciuto consigliere della contea di New Castle impegnato in una sfida apparentemente impossibile per il Senato degli Stati Uniti. Il suo avversario era molto popolare, era in carica da 12 anni e aveva al suo attivo venticinque anni consecutivi come rappresentante del Delaware. Noi eravamo tutti giovani rivoluzionari in lotta contro l’establishment ma nessuno avrebbe scommesso su di lui […]. Si scoprì poi che sapevano qualcosa che il gruppo di esperti ignorava: il 7 novembre 1972, Joe Biden fu eletto al Senato con 3.162 voti, prima del suo trentesimo compleanno» • «Il 18 dicembre del 1972, un mese dopo che Joe era diventato senatore, la […] moglie Neilia e la figlia Naomi, che aveva solo 13 mesi, morirono in un incidente. Stavano andando a comprare l’albero di Natale quando un camion con il rimorchio, guidato da un ubriaco, centrò l’auto su cui viaggiavano anche gli altri due bambini, Joseph e Robert, che avevano tre e due anni. Joe restò per settimane accanto ai loro letti in ospedale, uscendo solo per il funerale della moglie e della neonata» (Calabresi) • «Pensò di rinunciare al seggio prima ancora di avere giurato, mise in discussione la fede cattolica. Alla fine i suoi colleghi lo convinsero a restare e prestò giuramento dall’ospedale» (Francesco Costa, il Post, 20/12/2012) • «Mi resi conto che il suicidio può essere non solo un’opzione, ma un’opzione razionale» • «Al Senato partirono le scommesse sulla data delle sue dimissioni. Ma non mollò, cominciò a fare il pendolare con Washington, tre ore di treno tutti i giorni per crescere i figli» (Calabresi) • Mentre, di solito, i deputati tornano nel proprio collegio solo nei fine settimana, lui vuole essere a casa tutte le sere • «Gli addetti del Senato erano stati istruiti a interromperlo anche durante i lavori del Senato in caso di telefonate dai suoi figli. I suoi continui viaggi in treno lo fecero diventare un grande sostenitore della costruzione di nuove tratte ferroviarie. Per molto tempo organizzò ogni anno un barbecue per i dipendenti dell’Amtrak, la società che gestisce le tratte ferroviarie interstatali negli Stati Uniti. Nel 2011 la stazione di Wilmington, da cui Biden partiva e in cui arrivava ogni giorno, gli è stata intitolata a seguito del suo settemillesimo viaggio» (Costa) • «Nel 1975 […] si prestò a un appuntamento al buio organizzato da suo fratello e conobbe Jill Tracy Jacobs, un’insegnante. Iniziarono a frequentarsi e piacersi ma Biden dovette chiedere la sua mano per cinque volte prima di ottenere un sì. Si sposarono due anni dopo, nel 1977. Hanno una figlia, Ashley, nata nel 1981» (Costa) • Nell’88 dopo essersi ritirato dalla sua prima campagna elettorale per la presidenza (perché si scoprì che aveva copiato pedestremente un discorso del leader laburista britannico Neil Kinnock) crollò a terra incosciente nella stanza di un albergo a nord di New York: in pochi mesi lo operarono due volte per asportare un aneurisma cerebrale» (Calabresi) • Ha anche un’embolia polmonare • «La situazione era grave al punto che un prete gli diede l’estrema unzione. […] Restò per sette mesi in ospedale» (Costa) • «Prima dell’11 settembre del 2001, esattamente il giorno prima, disse che George Bush sbagliava a focalizzarsi sulla difesa missilistica perché altre erano le minacce da cui l’America doveva guardarsi: “Il pericolo non viene più da un missile intercontinentale ma sta nella pancia di un aereo, di una nave o in uno zainetto”. Nel 2002 però disse che “l’America non aveva scelta se non quella di eliminare Saddam Hussein”, anche se sostenne che un attacco unilaterale era ”l’opzione peggiore”. Ma anche colui che si potrebbe dire ha sbagliato i due voti sull’Iraq: favorevole al via libera alla guerra ma contrario al “surge”, l’aumento delle truppe richiesto dal generale Petraeus che ha stabilizzato il Paese. Critico aspro della gestione della guerra da parte dell’Amministrazione Bush, nel 2006 dopo otto viaggi in Iraq è stato il campione del progetto di dividere il Paese in tre parti tra sciiti, sunniti e curdi, sul modello della ex Jugoslavia» (Calabresi) • Nel 2008 si candida per la seconda volta alla presidenza ma nei caucus dell’Iowa ottiene solo lo 0,9 per cento • «Biden ha corso due volte per la nomination del proprio partito, fallendo in entrambi i casi. Ma quando il più giovane Obama cercava un partner per il ticket è apparso la scelta più saggia. L’apice di una carriera, la vicepresidenza, apertasi quarant’anni prima» (Costanza Rizzacasa D’Orsogna, La Lettura, 7/10/2018) • Nel 2013 il figlio Beau, reduce dell’Iraq, astro nascente del partito democratico, il suo più stretto collaboratore, scopre di avere un tumore al cervello (un glioblastoma multiforme, lo stesso che uccise Ted Kennedy) • «Papà, ascolta. Guardami. Io starò bene, qualunque cosa accada. Però tu devi farmi una promessa. Che non importa cosa succeda, starai bene anche tu» • Quando chiedono al medico di famiglia in quale ospedale convenga mandarlo, quello risponde: «Se è il Mostro, non importa dove andiamo» • «E però la vita pubblica deve continuare. Così Joe descrive le proprie responsabilità di braccio destro dell’uomo più potente al mondo. Al telefono con i servizi segreti da linee telefoniche protette in ospedale mentre cerca di capire che cosa stia accadendo al figlio. E in mezzo a tutto ciò i piani per la sua candidatura a presidente, che Biden valutava molto più seriamente di quanto allora trapelato, progettandone ogni passo con il figlio già in quell’estate del 2013» (Rizzacasa D’Ostogna) • Joe coinvolge anche George Clooney per raccogliere fondi per la campagna elettore, ma in gioco c’è pure Hillary • «Lei, allora Segretario di Stato, gli annunciò che si sarebbe candidata, insinuando che Obama parteggiava per lei» (Rizzacasa D’Ostogna) • «Era determinata come sempre, sicura di essere all’altezza. Ma la prospettiva della candidatura non sembrava darle gioia. Mi sembrò spinta da motivazioni e forze non completamente sotto il suo controllo» (lui di lei) • Beau Biden morì il 30 maggio 2015 • «Aveva 44 anni, e molti, nel suo futuro, vedevano già lo Studio Ovale» (Rizzacasa D’Ostogna) • «Un uomo buono e originale, che ha amato ed è stato amato. Le crudeltà che la vita gli ha assegnato non lo hanno reso più duro, ma solo più empatico e altruista» (Obama al funerale) • «Era un Biden migliore di me».
In gara Secondo Francesco Costa, del Post, Biden ha mandato la Clinton a sbattere nel 2016: difficile che non vincesse un repubblicano, dopo otto anni di amministrazione democratica (e solo perché, dall’altra parte, c’era Trump, a un certo punto era sembrato che lei potesse vincere) • Per il 2020, però, lui c’è. Scrive un libro in cui racconta la sua tragica storia: «un libro assai politico, dove Biden non manca di sottolineare i propri successi, snocciola ideali come punti di programma, spazia dagli esteri agli interni proprio come farebbe un candidato. Ci sono i rapporti con Putin, la Crimea, l’America Centrale. Sul fronte nazionale, il salario minimo a 15 dollari l’ora, la parità di paga, la spesa per l’ammodernamento delle infrastrutture, l’apprendistato e l’istruzione universitaria gratuita. Tutto Biden unisce, parlando di senso del dovere e di cambiare il Paese» (Rizzacasa D’Ostogna) • «La lotta per la riforma sanitaria, per me, è una faccenda personale» • «Se concediamo a Donald Trump di rimanere otto anni alla Casa Bianca, lui cambierà per sempre, e nelle sue fondamenta, il carattere di questa Nazione, chi noi stessi siamo, e non posso starmene in disparte e restare a guardare mentre questo accade» • «Welcome to the race Sleepy Joe. I only hope you have the intelligence, long in doubt, to wage a successful primary campaign. It will be nasty - you will be dealing with people who truly have some very sick & demented ideas. But if you make it, I will see you at the Starting Gate!» («Benvenuto in gara, Joe morto-di-sonno. Spero solo che tu sia abbastanza intelligente da vincere le primarie – cosa di cui ho a lungo dubitato. Sarà dura, avrai a che fare con gente che ha idee malate e demenziali. Se ce la farai, ci vediamo ai blocchi di partenza», tweet di Trump, 25/4/2019) • Oltre a lui, nel partito democratico ci sono 17 candidati. I sondaggi gli danno parecchi punti di vantaggio su tutti gli altri. L’ala sinistra del partito lo accusa di essere vecchio, bianco, eterosessuale, troppo poco socialista, troppo legato all’establishment, troppo disposto a collaborare con i repubblicani • Un neo sul suo profilo è che, da cattolico praticante, sostiene la legge che vieta di usare fondi federali per chi vuole abortire; allora, per riposizionarlo a sinistra, malgrado lui sia riluttante, i suoi collaboratori lo convincono a cambiare idea • Dal centro, il miliardario Michael Bloomberg, suo coscritto, ex sindaco di New York, potrebbe rubargli la scena in quanto candidato democratico moderato • Poi, ovviamente, c’è Trump • Il presidente sembra temere Biden, sembra sia convinto sia l’unico a poterlo battere • Nell’occhio del ciclone finisce Robert Biden, detto Hunter, il secondo figlio di Joe • «Hunter è un po’ la “pecora nera” nella famiglia […] di lui si è sempre detto che non era all’altezza del padre e del fratello, rispetto ai quali ebbe una ben più modesta carriera da consulente legale, lobbista e manager aziendale. Nel 2014, fu congedato dai riservisti della Marina perché trovato positivo al test della cocaina, ed era già stato coinvolto in un piccolo scandalo per via dell’acquisizione – poi fallita – di un fondo investimenti che si era conclusa con una causa legale. Nell’aprile del 2014, Hunter Biden accettò l’incarico di membro del consiglio di amministrazione di Burisma Holdings, la più grande compagnia ucraina di gas naturale. Non aveva nessuna esperienza nel settore energetico né particolari conoscenze dell’Ucraina […] era ben pagato per quell’incarico, fino a 50 mila dollari al mese, anche se non è tuttora ben chiaro quali fossero i suoi compiti, ma si sa perché fu ingaggiato: Burisma voleva infatti darsi un’aria istituzionale ed esibire i propri rapporti con l’Occidente, in un periodo in cui l’Ucraina si stava spostando dall’orbita russa a quella europea» (il Post, 27/9/2019) • Il 25 luglio 2015 Trump telefona al presidente ucraino, l’ex comico Zelensky: «Ho bisogno di un favore», dice, e chiede a Zelensky di aiutare i suoi a indagare sul figlio di Biden • «Di fatto già soltanto questo è un abuso di potere. Il presidente americano non può chiedere a una nazione straniera di investigare il suo avversario politico e si capisce perché sia il direttore dell’intelligence nazionale sia l’ispettore generale dell’intelligence avevano subito trasmesso al dipartimento di Giustizia la denuncia dell’agente dei servizi segreti che aveva ascoltato la telefonata» (Il Foglio, 26/9/2019) • «Non ci sono prove che Joe Biden e suo figlio […] siano coinvolti in storie di corruzione come invece vorrebbe il presidente. […] ha dato così tanto credito a quelle teorie del complotto […] perché il suo consigliere informale, Rudy Giuliani, ha spinto molto. A marzo Giuliani ha compilato un dossier con tutte le false accuse contro i Biden in Ucraina, ha messo il logo della Casa Bianca sui fogli per farlo sembrare un dossier vero e lo ha dato a Trump, che poi lo ha passato al suo segretario di stato, Mike Pompeo, perché approfondisse la faccenda. Pompeo, che è sopravvissuto a molti cicli di epurazioni alla Casa Bianca perché non contraddice mai Trump, anche in quell’occasione non lo contraddisse […]» (Daniele Raineri, Il Foglio, 4/10/2019) • È la stessa strategia, in fondo, usata contro Hillary Clinton nel 2016 • A novembre 2019 i democratici al Congresso aprono la procedure per la messa in stato d’accusa • Ma più la cosa va avanti, più – indirettamente – si parla male di Joe Biden.
Giudizi «Un quasi ottantenne con nessun carisma o visione degni di questo nome. Bill Clinton e Barack Obama sono stati due giganti rispetto a lui» (l’economista Alberto Alesina) • «La cosa migliore di Joe è che mette in discussione quello che sente durante le riunioni, e quindi costringe chi partecipa a pensare bene a cosa dice, difendere le proprie idee usando argomenti solidi e guardare le cose da un altro punto di vista»
Gaffe «È sempre stato un gaffeur cronico, l’uomo che riusciva sempre a dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato, nel modo sbagliato […] [nel] marzo 2010, quando in occasione delle celebrazioni della festa di San Patrizio, ha scelto un minuto per ricordare la morte della madre del primo ministro irlandese. La quale, però, era vivissima. […] E come dimenticare la storia di Chuck Graham, senatore del Missouri? In un incontro per la campagna elettorale, Biden lo aveva invitato ad alzarsi in piedi: “Alzati, Chuck, così ti vedono. Oh, perdonami, cosa sto dicendo”. Il senatore era su una sedia a rotelle.
» (Linkiesta, 15/12/2007) • Di Obama disse: «È il primo africano-americano di tendenza, che sa parlare bene, è sveglio, pulito e di bell’aspetto» • «In Delaware la popolazione che cresce di più è composta da indiani americani, che provengono dall’India. Non si può entrare in un 7/11 o un Dunkin’ Donuts senza un leggero accento indiano: non sto scherzando!» • «A Baghdad c’è uno stato stabile che si sta davvero muovendo nella direzione di un governo rappresentativo» (nel 2010) • In passato ha copiato discorsi di Bob Kennedy, di John F. Kennedy e di Hubert Humphrey • È stato accusato di toccare troppo le donne • Quando Berlusconi affermò che Obama era «bello, giovane e anche abbronzato» un utente del sito rightvoices.com, firmandosi Pam Om, ha scritto: «Sono contento che non sia stato Biden a dire una cosa simile».
Curiosità È stato il sesto senatore più giovane della storia americana ma, nel 2020, se vincesse, sarebbe il presidente più vecchio mai eletto • Durante un incontro pubblico, nel 1994, gli fece una domanda un ragazzino balbuziente. Biden lo prese a cuore, lo cercò dopo l’incontro, gli scrisse una lettera per raccontargli la propria storia e per spronarlo a non demoralizzarsi. Quel ragazzino poi si candidò a rappresentate degli studenti, sia a scuola che all’università, e divenne pubblico ministero • Il 18 dicembre di ogni anno Joe Biden non lavora, in memoria di sua moglie e di sua figlia • Ha fatto un cameo in un episodio della serie tv Parks and Recreation Va regolarmente a messa, ma nel 2019 in una chiesa in Sud Carolina, per la faccenda dell’aborto, un parroco gli ha negato pubblicamente la comunione.
Titoli di coda «Sarà Joe Biden lo sfidante di Trump? “È davvero troppo presto per dirlo. Non scommetterei non dico un dollaro, ma neanche un centesimo su nessun nome”» (intervista a Michael Wolff, autore di Fuoco e furia).